Roma, 27 agosto 2025
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Cibo scaduto nei minimarket a Torre Maura, l'attacco del presidente Franco: «Irregolarità diffuse, servono più verifiche»

Controlli della Polizia Locale: multe per 4mila euro al gestore. Per il presidente del VI municipio «dietro a questi negozi ci sono irregolarità che richiedono attenzione»

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 3 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Settanta chili di alimenti scaduti da mesi, esposti sugli scaffali di un minimarket nella periferia est della Capitale. È quanto hanno scoperto gli agenti del VI gruppo Torri della Polizia Locale di Roma Capitale durante una serie di verifiche sul rispetto delle norme di sicurezza alimentare a Torre Maura.

I caschi bianchi hanno proceduto al sequestro della merce non conforme e alla contestazione di sanzioni per circa 4mila euro a carico del gestore, un trentenne di nazionalità bangladese. Al termine delle operazioni è stato trasmesso un rapporto informativo al Municipio VI.

Le parole del presidente del Municipio VI

«Questo è un problema gravissimo che nuoce alla salute – ha dichiarato il presidente del Municipio VI Nicola Franco – bene gli interventi della Polizia Locale, ma ne servono molti di più perché le irregolarità sono svariate e gravi».

Franco ha ribadito di aver chiesto più volte in sede di Osservatorio per la sicurezza e nei comitati di quartiere un’attenzione particolare ai negozi di alimentari gestiti da persone con nazionalità del Bangladesh. «Una comunità si può integrare – ha aggiunto – dal momento in cui rispetta le leggi e i regolamenti del Paese in cui si trova».

Norme, irregolarità e denunce

Il presidente ha elencato le problematiche più frequenti legate a queste attività: dalla mancata osservanza dell’ordinanza comunale che impone la chiusura dalle 22 alle 5 nei fine settimana per limitare la vendita di alcol da asporto, all’utilizzo dei locali anche come abitazioni.

«Spesso rimangono aperti h24 perché dietro, dove dovrebbe esserci il magazzino, ci vivono – ha continuato Franco – e ogni due anni aprono e chiudono per sfuggire alle tasse».

Secondo le denunce raccolte dal Municipio, alcune attività sarebbero anche usate come canale per il rilascio di permessi di soggiorno. «Dietro a questi negozi ci sono irregolarità che richiedono attenzione – ha concluso Franco – sia per motivi di sicurezza sia per il rispetto delle regole del mercato».

Foto: immagine di repertorio

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