Roma, 23 dicembre 2025
Attualità

Presidi in pensione, Rusconi: "Le scuole non rimarranno senza dirigenti"

Negli anni il problema si è già presentato e la soluzione è nella mobilità interregionale e nelle reggenze

di Anita ArmeniseULTIMO AGGIORNAMENTO 1 anni fa - TEMPO DI LETTURA 2'

«Dal primo settembre le presidenze saranno coperte», rassicura Mario Rusconi, il presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio, commentando il pensionamento di 50 presidi nelle scuole della regione. «Che sia direttamente da colleghi che da altre regioni hanno chiesto di venire nel Lazio per mezzo della mobilità interregionale o delle reggenze, le scuole non rimarranno senza presidi».

Scuola, il concorso non terminato

Quest’anno, infatti, circa 50 presidi che gestivano scuole del Lazio andranno in pensione ma non è ancora terminato il concorso ordinario per i dirigenti scolastici, e difficilmente entro settembre i neovincitori prenderanno il posto di cui sono appena diventati titolari, rimangono infatti dei posti vacanti.

La soluzione, già adottata negli anni scorsi, prevede che, per fare in modo che le scuole senza dirigenti attualmente titolari siano coperte, sia assegnato il posto vacante o a dirigenti scolastici che provengono da altre regioni - grazie alla mobilità interregionale - oppure che le scuole siano date in reggenza a dirigenti scolastici titolari in altre sedi, che in questo modo dirigeranno due scuole.

Rusconi: "Dal primo settembre le scuole avranno un preside"

«Anche l’anno scorso o due anni fa si è presentato il problema - sottolinea Rusconi - ed è stata adottata questa soluzione, ma dal primo settembre le scuole avevano un preside, o titolare o reggente».

«Il Lazio, in particolare, ha questa caratteristica - spiega il presidente dell'associazione presidi del Lazio - cioè ha decine di presidi e insegnanti che sono distaccati presso ministeri uffici scolastici, sindacati, associazioni e università, come previsto dalle norme, e che mantengono la titolarità della loro presidenza, quindi il loro titolo non può essere dato ai vincitori dei concorsi ma viene dato in reggenza. Questo significa- precisa Rusconi - che ad un preside titolare di una scuola X viene data in reggenza la presidenza di una seconda scuola Y. In ogni caso è probabile che tra 1 settimana o 2 il quadro della copertura delle presidenze, già in parte completato, sia ultimato», conclude Rusconi.

Mentre nel caso in cui il concorso finisca per tempo i reggenti tornano alla loro occupazione primaria e vengono sostituiti dai titolari neovincitori.

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