Roma, 15 dicembre 2025
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Scuola, gli studenti occupano il liceo Azzarita

Il caso dell’Azzarita richiama da vicino quanto accaduto al liceo Talete, dove una recente occupazione durata una settimana aveva riportato al centro il tema della mancanza di aule e spazi adeguati per la didattica

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 3 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Un nuovo striscione si aggiunge alla mappa delle occupazioni studentesche romane. Nella notte tra giovedì 11 e venerdì 12 dicembre oltre cento studenti e studentesse hanno occupato il liceo scientifico Azzarita, parte dell’Istituto di istruzione superiore Tommaso Salvini, in via Salvini 24, nel quartiere Parioli. Poco prima della mezzanotte l’ingresso nell’edificio, poi la scritta che ora campeggia sulla facciata: «Azzarita occupato».

Le motivazioni della protesta

Questa volta, almeno ufficialmente, la politica internazionale resta fuori dai cancelli. Nessun riferimento alla Palestina, tema che ha attraversato molte delle proteste di questa stagione. Al centro della mobilitazione, spiegano gli studenti, ci sono problemi concreti e quotidiani: strutture carenti, servizi essenziali negati, un clima interno che negli anni si sarebbe fatto sempre più teso.

I bagni fuori uso: «Un servizio essenziale negato da oltre un anno»

In un documento diffuso dal Comitato Azzarita, le ragioni dell’occupazione vengono elencate punto per punto. La denuncia principale riguarda le condizioni dei bagni: su diversi piani dell’edificio i servizi igienici sarebbero fuori uso da oltre un anno, senza interventi risolutivi. Una situazione che, sostengono gli occupanti, provoca il sovraffollamento dei pochi spazi funzionanti e rende, in alcune fasce orarie, impossibile per centinaia di studenti accedere a un servizio di base.

La carenza di personale: Ata insufficienti in una scuola troppo grande

Accanto al tema strutturale emerge quello dell’organico. Secondo il comitato, la presenza del personale Ata risulta spesso insufficiente rispetto alle dimensioni della scuola. Una carenza che non viene imputata ai singoli lavoratori, ma che avrebbe conseguenze dirette sulla sorveglianza dei corridoi, sulla sicurezza e sul mantenimento di adeguati standard di pulizia.

Didattica e risorse

Non solo muri e impianti. Gli studenti parlano anche di didattica, descritta come troppo competitiva e capace di amplificare tensioni e incomprensioni. A pesare, negli ultimi anni, sarebbe stato anche il progressivo impoverimento delle risorse: manutenzioni rimandate, difficoltà nell’attivare attività aggiuntive, impossibilità di programmare interventi stabili e a lungo termine.

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