Roma, 4 dicembre 2025
Attualità

Sciopero giornalisti 28 novembre, la protesta del sindacato: «Contratto fermo da dieci anni»

La Fnsi denuncia tagli, sfruttamento dei collaboratori e mancanza di investimenti da parte degli editori

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 6 giorni fa - TEMPO DI LETTURA 2'

L'ANSA non invierà notizie e alcuni siti dei più importanti quotidiani di Roma e d'Italia non saranno aggiornati per tutta la giornata di oggi, 28 novembre, a causa dello sciopero delle giornaliste e i giornalisti aderenti alla Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti).

La decisione arriva dopo dieci anni di contratto collettivo bloccato e una richiesta di maggiore attenzione sul ruolo del giornalismo come presidio democratico. Il sindacato denuncia la mancanza di investimenti da parte degli editori della Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali), nonostante le «milionarie sovvenzioni pubbliche», e la presenza di molti tagli che avrebbero indebolito il settore.

Tagli, stati di crisi e precariato

Negli ultimi dieci anni, secondo la Fnsi, il progressivo ridimensionamento degli organici e il ricorso a stati di crisi, licenziamenti e prepensionamenti hanno avuto ripercussioni dirette sul pluralismo informativo e sul diritto dei cittadini a essere informati.

I giornalisti dipendenti sono diminuiti, mentre è cresciuto lo sfruttamento di collaboratori e precari, spesso pagati pochi euro a notizia, privi di tutele e prospettive professionali.

Il potere d’acquisto eroso dall’inflazione

Il sindacato sottolinea che il potere d’acquisto degli stipendi è stato eroso dall’inflazione di quasi il 20% in dieci anni, secondo i dati Istat.

Per questo i giornalisti chiedono un aumento in linea con gli altri contratti collettivi. Gli editori, invece, avrebbero presentato una proposta considerata insufficiente, chiedendo anche di ridurre ulteriormente il salario dei neoassunti, aumentando così la divisione generazionale nelle redazioni.

«Non è una battaglia corporativa»

La Fnsi respinge l’idea che lo sciopero sia una rivendicazione interna alla categoria. Nel comunicato si legge che per garantire un’informazione «davvero libera e plurale» servono giornalisti autorevoli, indipendenti e non economicamente ricattabili.

L’obiettivo è tutelare la qualità del lavoro e, con essa, il diritto dei cittadini sancito dall’articolo 21 della Costituzione.

Le richieste: tutele digitali e AI regolata

Il sindacato chiede un nuovo contratto che guardi al futuro dell’informazione e alle nuove professioni digitali.

La Fnsi propone di regolare l’uso dell’Intelligenza Artificiale e di ottenere l’equo compenso per i contenuti ceduti al web. Un punto ritenuto centrale per evitare che il cambiamento tecnologico diventi un ulteriore fattore di precarizzazione.

Investire nel futuro, non tagliare il presente

Secondo la Fnsi, gli editori dovrebbero investire su tecnologia e giovani professionisti invece di disfarsi del capitale umano. «Se davvero la Fieg tiene all’informazione professionale deve investire sulla tecnologia e sui giovani che non possono diventare manovalanza intellettuale a basso costo».

Una posizione che il sindacato definisce necessaria non solo per la categoria, ma per la qualità dell’informazione nel Paese.

CONDIVIDI ARTICOLO

La Capitale, il nuovo giornale online di Roma

La Capitale, è una testata giornalistica iscritta nel Registro Stampa del Tribunale di Roma il 25 luglio 2024, n. 100/2024

DIRETTORE RESPONSABILE
Enrico Sarzanini

SEDE LEGALE

Via Giuseppe Gioacchino Belli, 86
Roma - 00193

FOLLOW US
ORA EDITORIALE SRL P.IVA 17596711006© Copyright 2025 - Made by Semplice