Una trasformazione verde con pochi eguali. Ed è grazie ad un finanziamento di 40 milioni di euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) che la Capitale vedrà nascere 65 nuovi boschi urbani, di cui 33 all’interno del territorio comunale. Il progetto di riforestazione urbana prevede l’impianto di oltre 800.000 alberelli, concentrati soprattutto nei quartieri a est e a sud, le aree più vulnerabili agli effetti del degrado ambientale e delle cosiddette «isole di calore».
Le ultime zone destinate a diventare boschi urbani coprono oltre 60 ettari. A est, nel VI municipio, spiccano il Parco di Salone (20 ettari), Ponte di Nona (13,6 ettari) e Gastinelli bis (9 ettari). Interventi sono previsti anche a Borghesiana bis e Castiglion Messer Marino. Nel quadrante nord-est, a Torraccia bis, nasceranno nuove piantumazioni, mentre a sud i lavori interesseranno Malafede, nel X municipio, e Acqua Acetosa Ostiense, nel IX.
Complessivamente, il piano interesserà 628 ettari tra il litorale romano, la Tenuta di Castel Porziano, Castel di Guido, la valle dell’Aniene e il sistema vulcanico dei Colli Albani. Molti interventi rafforzeranno ecosistemi già esistenti, come nei parchi del Dragoncello, della Serenissima e della Mistica, aumentando la resilienza della vegetazione urbana.
Il progetto non si limita a migliorare la qualità dell’aria e a ridurre lo smog: mira anche a favorire la biodiversità urbana. Verranno utilizzate specie autoctone certificate, selezionate in base alle caratteristiche dei terreni, con la supervisione scientifica del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, che fornirà indicazioni operative per garantire l’efficacia degli interventi.
Parallelamente al piano, sono già state piantate 8.850 piante nei quartieri di Pietralata, Torre Spaccata e Casal Brunori, mentre altre 1.200 hanno ricostituito il bosco di Monte Antenne. La «microforestazione diffusa» ha già dato vita a piccoli nuclei di alberi e arbusti in diversi municipi, spesso nei pressi delle scuole, come il primo bosco urbano di via delle Vigne, nel municipio XI, composto da lecci, carrubi, tigli e specie di sottobosco.
Inserita tra le 100 città europee pioniere nella sfida alla neutralità climatica entro il 2050, Roma punta a rafforzare il proprio capitale naturale, che già oggi copre due terzi della superficie comunale. Le zone a est e a sud, più vulnerabili, hanno già visto la messa a dimora di circa 115.000 alberi e arbusti. L’obiettivo finale è trasformare ogni superficie disponibile in una rete diffusa di foreste urbane, rendendo la città più vivibile, sostenibile e resiliente ai cambiamenti climatici.
In linea più generale, il pilastro ambientale del Pnrr prevede investimenti per la forestazione urbana ed extraurbana con l’obiettivo era piantare 6,6milioni di alberi in 14 città metropolitane entro il 2024. Nonostante le criticità logistiche, nel 2024 l’Italia ha superato l’obiettivo nazionale con oltre 4,6 milioni di alberi piantati.
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