Sono 18 in totale gli arresti effettuati nelle ultime ore dai carabinieri di Roma a seguito di una maxi operazione in contrasto allo spaccio di droga.

Secondo quanto riferito, in poco più di una settimana sono stati complessivamente sottratti al mercato oltre 2,5 kg di droga, tra cui crack, cocaina, hashish, marijuana e shaboo, oltre a denaro contante ritenuto provento dell’attività illecita.

Arresti a Centocelle, Tor Tre Teste e Porta Portese

A Centocelle, un 18enne romano è stato trovato in possesso di quasi mezzo chilo di crack già suddiviso in dosi. A Tor Tre Teste è stato arrestato un cittadino eritreo che tentava la fuga nascondendo cocaina e crack in un bicchiere di plastica. A Porta Portese, un 39enne filippino è stato sorpreso con shaboo, denaro e materiale da confezionamento, oltre a registri di spaccio.

Operazioni a Trastevere, Bravetta e Monteverde

In Piazza Trilussa, i Carabinieri hanno fermato un 18enne marocchino con hashish e cocaina. Nel quartiere Bravetta un 30enne romano deteneva cocaina e hashish, mentre un giovane albanese è stato bloccato con crack e contanti. A Monteverde, una donna di 35 anni nascondeva dosi di cocaina e crack in auto.

Dalle piazze dello spaccio al litorale

Controlli anche a San Paolo, Tufello, Talenti e Tor Bella Monaca. Particolarmente rilevante il sequestro di 1,2 kg di marijuana in Viale Medaglie d’Oro, dove un 30enne romano e un minorenne sono stati fermati con stupefacente e migliaia di euro in contanti.

A Tor Bella Monaca, un 51enne già ai domiciliari è stato sorpreso con oltre 100 grammi di cocaina confezionata in 266 dosi.

Un’azione a tappeto in tutta la Capitale

Le attività dei Carabinieri hanno toccato anche zone come Piazza Vittorio, Piazza Dante, l’Eur e Tor Vergata, con numerosi sequestri di dosi pronte per lo spaccio e somme di denaro. In alcuni casi gli indagati sono stati sorpresi nell’atto di cedere droga a clienti, poi segnalati alle autorità competenti.

Tutti gli arresti sono stati convalidati e il materiale sequestrato è stato sottoposto ad analisi. Come ricordato dagli inquirenti, gli indagati devono intendersi innocenti fino a sentenza definitiva di condanna.