
Torna lo spettro delle ronde dopo che Forza Nuova ha convocato una «passeggiata per la sicurezza» a Torpignattara, presentandola come un intervento necessario «per la tutela dei cittadini». Una formula che ormai si conosce bene e che passa dal prendere un episodio di cronaca, lo si ingrandisce a monito generale e si scende in strada con l’idea, o meglio, con la narrazione, di essere gli unici pronti a «difendere» il quartiere.
Ma il questore di Roma ha emesso un provvedimento di divieto contro la manifestazione itinerante. «Solo dopo diverse ore la pubblicazione della locandina attraverso i social network – spiega la Questura – è stata seguita da una comunicazione tesa a formalizzare l’iniziativa». Comunicazione arrivata però troppo tardi, e soprattutto successiva alla notifica di un preavviso presentato da una realtà «attestata su posizioni ideologiche contrapposte».
Una sovrapposizione giudicata incompatibile, anche con orari sfalsati, per il rischio concreto di incidenti nelle fasi di afflusso e deflusso dei due gruppi. «I termini proposti da Forza Nuova – prosegue la nota – si rivelano incompatibili rispetto alla coesistenza delle due manifestazioni», con «fondati rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica». Il divieto, notificato nelle ultime ore, lascia comunque aperta la possibilità di manifestare «con diverse modalità», previa nuova comunicazione e valutazioni sulla tutela dell’ordine pubblico.
Il messaggio del gruppo questa volta era molto esplicito. La campagna si intitola «Difendi Roma» e ricalca l’iconografia militarizzata della propaganda novecentesca, con una locandina che richiama lo Zio Sam ma ripensata in chiave identitaria. L’imperativo è chiaro: «Arruolati». «È tempo che la gioventù romana e forzanovista si ponga a difesa delle donne e del popolo», ha annunciato il leader Roberto Fiore, parlando apertamente di una «lunga e dura battaglia» nei quartieri popolari.
Un linguaggio che non lascia spazio a dubbi. L'obiettivo è costruire un’epica della protezione, una chiamata alle armi simbolica rivolta ai più giovani. Ma non è la prima volta. Nelle scorse settimane la Capitale aveva già visto iniziative simili, come la ronda di Forza Nuova a Tor Tre Teste dopo lo stupro di una ragazza di 18 anni, o la discesa in strada del comitato Remigrazione e Riconquista, altra sigla neofascista che usa lo stesso copione: presidio, propaganda, identitarismo.
Nella stessa piazza dove sfilerà la ronda di Forza Nuova, si doveva infatti tenere anche un presidio antifascista. Non solo collettivi e militanti. Anche molti residenti del quadrante est che vogliono opporsi a quella che considerano una pura messa in scena. «Non siamo il contro-presidio, ma la realtà di Torpignattara», ricorda Alessandro Bonanni, attivista di Roma Est. «Sono loro che sono fuori posto. Noi difendiamo uno spazio per renderlo umano».
E la posizione è chiara. Non si nega che il quartiere abbia zone complicate, criticità, fragilità sociali. Ma non sono le ronde, né gli slogan paramilitari, a poterle risolvere. «Dietro il degrado ci sono persone in difficoltà – aggiunge Bonanni – e le risposte non possono calpestare la dignità umana».
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