Zaniolo e lo scontro al Viola Park con Almaviva e Litti: indagine aperta, versioni opposte e interrogatori in arrivo
- Rebecca Manganaro
- 2 giorni fa
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Almaviva e Litti feriti, la Procura Federale apre un’indagine. L’ex giallorosso: «Sono stato provocato». Ma il club accusa: «Violenza inaccettabile»

Una semifinale di campionato Primavera si è trasformata in un caso nazionale. Lunedì 26 maggio, al termine di Fiorentina-Roma (2-1 per i viola), gara valida per i playoff scudetto, una rissa negli spogliatoi del Viola Park ha travolto uno dei nomi più discutibili del calcio italiano: Nicolò Zaniolo.
Il numero 17 della Fiorentina, ex Roma, si sarebbe introdotto senza autorizzazione nell’area riservata ai giallorossi. Secondo quanto denunciato dalla società capitolina, avrebbe provocato e poi aggredito fisicamente Mattia Almaviva e Marco Litti, due giovani della Primavera, causando loro rispettivamente 10 e 21 giorni di prognosi. La Procura Federale, guidata da Giuseppe Chiné, ha immediatamente aperto un’inchiesta: i primi interrogatori partiranno dai giocatori della Roma, poi sarà la volta dello stesso Zaniolo.
Roma durissima: «Comportamento violento e inaccettabile»
La posizione ufficiale del club giallorosso è netta. In una nota, la Roma parla di «comportamento violento e ingiustificabile», sottolineando la «visita non autorizzata» dell’ex giocatore e denunciando un’aggressione vera e propria, accompagnata da gesti provocatori – tra cui l’uso improprio dei bagni della squadra ospite – e colpi inferti ai due ragazzi. Testimonianze interne e referti medici confermano questa versione. Il club ha chiesto sanzioni esemplari.
Zaniolo, oggi alla Fiorentina in prestito dal Galatasaray, si è difeso con una nota e un post sui social: «Sono andato a salutare i ragazzi, ma sono stato provocato. Ho reagito male, me ne assumo la responsabilità. Ma non c’è stata alcuna aggressione fisica». Anche la Fiorentina ha respinto le accuse, confermando il sostegno al suo tesserato.
Zaniolo e la Roma: un rapporto mai guarito
L’incidente riapre vecchie ferite. Il rapporto tra Zaniolo e la Roma si era incrinato irrimediabilmente nel 2023, con una separazione burrascosa e strascichi polemici. Da allora, ogni incrocio tra il giocatore e la sua ex squadra è stato accompagnato da tensioni. Anche nella recente sfida di Serie A, Zaniolo era stato espulso proprio contro i giallorossi. A tre anni dal gol che regalò alla Roma la Conference League, il suo nome torna al centro della scena. Ma non per meriti sportivi.
I giovani coinvolti, Almaviva e Litti
Le attenzioni ora si spostano anche sui due giovani calciatori coinvolti. Mattia Almaviva, classe 2006, è considerato una promessa del vivaio romanista. È stato protagonista di una delle immagini simbolo dell’era Totti: nel giorno dell’addio del Capitano, fu lui – bambino – a riceverne la fascia. Ora veste il numero 21 e ha firmato il suo primo contratto da professionista.
Marco Litti, classe 2007, è un terzino sinistro di talento. Dopo l’esordio con la prima squadra in amichevole, ha firmato un contratto da pro lo scorso settembre. La sua stagione era stata interrotta da un intervento alla spalla, proprio quella, secondo la Roma, colpita durante la presunta aggressione.
Le indagini: tempi e possibili sanzioni
Il caso è nelle mani della Procura Federale, che dovrà accertare la verità tra versioni opposte e fatti documentati. La Roma chiede chiarezza e fermezza. La Fiorentina difende il proprio giocatore. Il rischio di sanzioni disciplinari gravi è concreto, sia per Zaniolo che per eventuali altri coinvolti.
Nel frattempo, resta l’amarezza per un episodio che ha oscurato il campo, i suoi protagonisti più giovani e lo spirito del calcio formativo. E ancora una volta, Nicolò Zaniolo si ritrova nel mezzo di una bufera. Non per un gol, ma per una rissa.