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West Nile, tavolo tecnico al Goretti di Latina per rafforzare prevenzione e contenimento

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    Redazione La Capitale
  • 17 minuti fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Riunione tra Regione, ministero, Asl e istituti sanitari per coordinare sorveglianza e interventi contro il virus


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Il tavolo tecnico al Santa Maria Goretti di Latina (Fonte: Agenzia Dire)

Prosegue l’attività di sorveglianza e monitoraggio per prevenire e contenere il virus West Nile, grazie alla collaborazione tra ospedali, pronto soccorso, comuni e medici di medicina generale. Il Servizio sanitario regionale ha attivato un monitoraggio costante in ottica one health, coinvolgendo operatori sanitari e veterinari per proteggere la salute pubblica e animale.


Oggi 12 agosto, presso l’aula magna dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, si è riunito il tavolo tecnico con il direttore generale della Asl, Sabrina Cenciarelli, i rappresentanti della Direzione Salute della Regione Lazio, del ministero della Salute, dell’Istituto Spallanzani, dell’Istituto Zooprofilattico e il sindaco di Latina, Matilde Celentano.


Diagnosi precoce e risposta organizzativa

La Asl di Latina ha individuato il primo caso di West Nile lo scorso 14 luglio grazie all’immediata applicazione del Piano regionale di sorveglianza delle sindromi neurologiche di sospetta origine infettiva. La Cenciarelli ha evidenziato l’attivazione di una task force multidisciplinare e il costante raccordo tra strutture di prevenzione, comuni, consorzio di bonifica e autorità locali per contenere il rischio di diffusione.


L’impegno dello Spallanzani

Francesco Vairo, direttore del Seresmi-Spallanzani, ha ricordato che il sospetto clinico da parte dei medici è essenziale per la diagnosi, data la sintomatologia spesso aspecifica. Il laboratorio di virologia ha effettuato centinaia di test e sono stati formati numerosi medici, pediatri e specialisti per riconoscere i sintomi e intervenire tempestivamente. La rete di malattie infettive e il sistema di sorveglianza regionale consentono di monitorare i pazienti e valutare l’estensione della circolazione virale per adottare interventi di controllo mirati.


Coordinamento e prevenzione sul territorio

Il commissario straordinario dell’Istituto Zooprofilattico, Stefano Palomba, ha sottolineato l’importanza del coordinamento tra livelli istituzionali per ridurre la circolazione del virus. Le attività comprendono il campionamento, l’analisi dei dati e interventi rapidi sul territorio, secondo una visione integrata tra ambiente, salute umana e animale.


Le misure raccomandate dalla Regione Lazio

La Regione ha indicato alle Asl interventi mirati: sensibilizzazione di medici e veterinari, disinfestazioni nei focolai larvali della zanzara Culex pipiens, informazione ai cittadini, diagnosi nei casi di febbre senza causa evidente, visite agli equidi e sorveglianza sierologica negli allevamenti vicini ai focolai. Le amministrazioni locali sono invitate a censire e trattare i canali idrici per limitare la proliferazione larvale, con interventi anche nei centri abitati e fino a due chilometri oltre le aree residenziali.


Raccomandazioni alla popolazione

Il virus West Nile è trasmesso dalle zanzare e non si diffonde da persona a persona. Si raccomanda l’adozione di pratiche di prevenzione individuale per ridurre l’esposizione alle punture. L’uomo può essere infettato occasionalmente, ma non trasmette l’infezione ad altre persone o zanzare. La prevenzione rimane la principale difesa.

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