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Chirurgo insulta assistente in sala operatoria al Policlinico Tor Vergata. In arrivo commissione disciplinare

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca interviene sul caso sollevato da un video diventato virale: «Atto grave, specie da chi ha responsabilità formative»

policlinico tor vergata
La facciata del Policlinico Tor Vergata

«Un fatto gravissimo», tanto più perché avvenuto «in sala operatoria» e da parte di «un docente universitario che ha la responsabilità di formare allievi». Così il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha commentato l’episodio che ha visto protagonista il professore ordinario di Chirurgia del Policlinico Tor Vergata Giuseppe Sica, ripreso in un video mentre il 6 giugno insultava duramente una sua assistente, Marzia Franceschilli, durante un intervento chirurgico.


Il presidente, parlando con i giornalisti a margine della presentazione del cartellone estivo del Castello di Santa Severa, ha annunciato l’attivazione di una commissione disciplinare e l’invio degli ispettori regionali all’ospedale universitario: «Dobbiamo capire se si è trattato di un episodio isolato, qual è il clima nelle sale operatorie, dobbiamo sentire la responsabilità di verificare e tranquillizzare i cittadini» ha detto.


A destare ulteriore sconcerto, secondo Rocca, è stata anche la lettera inviata dal chirurgo per spiegare quanto accaduto. Nella missiva – resa pubblica autonomamente – il medico ha parlato della necessità di avere «sangue freddo» in sala operatoria. Ma per il governatore si tratta di una giustificazione inaccettabile: «Lascio a voi giudicare se quello è l’atteggiamento di chi ha sangue freddo nel momento in cui compie atti delicati nell’interesse del paziente, mentre in sala operatoria c'è un crinale tra la vita e la morte».


Agli insulti che il professore sessantenne rivolge alla giovane chirurga si sarebbe quindi aggiunta un'aggressione fisica, secondo le ricostruzioni dei testimoni. Una situazione nata alla quinta ora di un'intervento chirurgico che, alla fine, ne durerà sette. Sul tavolo operatorio un paziente di 69 anni.


Il caso Sica: l’audio e le scuse

Il chirurgo coinvolto è anche direttore dell’Unità di Chirurgia mini-invasiva. Il video della presunta aggressione – pubblicato da diverse testate online e divenuto virale – lo immortala mentre pronuncia frasi offensive e aggressive contro un'assistente. Nei giorni successivi, il medico ha chiesto scusa e ha cercato di contestualizzare il suo comportamento: «La sala operatoria è un teatro: un atto unico, irripetibile. È il fronte dove si combatte davvero tra la vita e la morte. In quei momenti, ogni secondo conta» ha scritto Sica.


ACOI: «Grave, ma vietato portare il telefono in sala operatoria»

Il caso ha scatenato anche la reazione dell’ACOI, l’Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani. Il presidente Vincenzo Bottino ha definito l’episodio «uno spot negativo per la professione», pur ricordando che in sala operatoria il livello di stress può essere elevato. Ha anche criticato il fatto che l’audio sia stato registrato: «Il telefonino in sala operatoria non deve entrare», ha detto all’Adnkronos Salute, ribadendo che «le linee guida dicono che devono essere spenti».


Secondo Alberto Molteni, di ACOI Giovani Lombardia, è fondamentale però comunicare con trasparenza anche episodi difficili come questo: «Non vuol dire che i panni sporchi si lavano in famiglia, ma che va fatta una discussione matura all’interno del team e anche verso il cittadino, spiegando cosa è accaduto».

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