Tensione a Casal del Marmo: tentativo di evasione e agenti aggrediti nel carcere minorile
Detenuti armati aggrediscono gli agenti e tentano l'evasione nel carcere minorile di Casal del Marmo. Sindacati denunciano sovraffollamento, carenza di personale e abbandono da parte delle istituzioni

Momenti di alta tensione nel carcere minorile di Casal del Marmo, teatro di un nuovo episodio di violenza. Alcuni detenuti di origine nordafricana hanno aggredito gli agenti della polizia penitenziaria, riuscendo a impossessarsi di alcune chiavi nel tentativo di aprire le porte della struttura per evadere. Il loro piano, tuttavia, è fallito, ma l’episodio ha riportato alla luce il crescente clima di insicurezza e degrado all’interno dell’istituto.
Reparto preso d’assalto e personale aggredito
Durante i disordini, un gruppo di detenuti si è armato di spranghe e bastoni rudimentali, prendendo possesso di un reparto e aggredendo altri agenti intervenuti per riportare l’ordine. Gli scontri sono stati particolarmente violenti: i poliziotti hanno subito percosse, morsi, pugni e schiaffi. Due di loro sono stati costretti a ricorrere alle cure ospedaliere, mentre un terzo, nonostante le ferite, ha scelto di restare in servizio.
L’allarme del Sappe: «Agenti abbandonati dalle istituzioni»
Maurizio Somma, segretario del Sappe Lazio, ha denunciato la gravità della situazione: «Siamo di fronte a una frangia di detenuti che si sente impunita e che pensa di poter trasformare il carcere in un luogo senza regole. Servono provvedimenti immediati per ristabilire l’ordine e tutelare i nostri agenti, veri servitori dello Stato che si sentono abbandonati».
Anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha sottolineato la necessità di un cambio di rotta nella gestione del sistema carcerario: «Non è più accettabile assistere a simili episodi. Lo Stato deve intervenire con fermezza per ristabilire la dignità e la sicurezza nelle strutture penitenziarie».
Sovraffollamento e carenza di organico: la denuncia della Fns Cisl Lazio
Massimo Costantino, segretario generale della Fns Cisl Lazio, ha puntato il dito contro il sovraffollamento e la carenza di agenti: «A Casal del Marmo ci sono attualmente 60 detenuti, quando la capienza prevista è di 57. Questa situazione si ripete nei 14 istituti del Lazio, dove il sovraffollamento ha raggiunto quota 1.383 detenuti rispetto a una capienza regolamentare di 5.282. Inoltre, manca personale: nel Lazio ci sono circa 800 agenti in meno rispetto al necessario».
I problemi, secondo Costantino, non riguardano solo Casal del Marmo, ma anche altre strutture come Rebibbia, Velletri, Frosinone, Cassino, Regina Coeli, Latina e Rieti. «Non basta la solidarietà : servono interventi concreti per garantire la sicurezza degli agenti e condizioni dignitose per tutti», ha concluso.
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