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Roma al centro della diplomazia mondiale si blinda: da JD Vance ai negoziati Usa-Iran sul nucleare

  • Immagine del redattore: Anita Armenise
    Anita Armenise
  • 17 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

A partire da venerdì, il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance arriverà in visita ufficiale, e alloggerà nell'ambasciata a Parioli, mentre sabato è previsto un incontro strategico tra delegazioni di Stati Uniti e Ira


Questo fine settimana Roma diventerà il cuore pulsante della diplomazia internazionale, con due appuntamenti di che vedranno la Capitale ospitare i vertici geopolitici. A partire da venerdì, il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance arriverà in visita ufficiale, mentre sabato è previsto un incontro strategico tra delegazioni di Stati Uniti e Iran, volto a rilanciare il dialogo sul nucleare.


Dalla Casa Bianca a Palazzo Chigi, passando per il Vaticano

Dopo l’attesa trasferta della premier Giorgia Meloni a Washington, dove è attesa per un incontro con Donald Trump il 17 aprile, l’attenzione diplomatica si sposterà in Italia. La Casa Bianca ha confermato che JD Vance sarà a Roma dal 18 aprile. In agenda, un incontro a Palazzo Chigi con Meloni, che fungerà da proseguimento ideale del vertice americano.


Ma il vero focus del viaggio di Vance sarebbe un altro: stabilire un canale privilegiato con il Vaticano. Durante il soggiorno romano, Vance incontrerà il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, mentre un incontro con Papa Francesco non è previsto ufficialmente, complice anche la recente convalescenza del Pontefice. Resta però aperta la possibilità di un saluto simbolico, magari durante la messa pasquale in Piazza San Pietro.


Roma crocevia del dialogo tra USA e Iran per scongiurare escalation militare

Contemporaneamente alla visita di Vance, si svolgerà nella capitale un appuntamento altrettanto strategico: la seconda tornata di colloqui informali tra Washington e Teheran sul programma nucleare iraniano.


L’incontro, che potrebbe tenersi all’interno dell’ambasciata dell’Oman, segue un primo round ospitato proprio nel sultanato. Anche questa volta, l’Oman agirà da mediatore, confermando il proprio ruolo chiave nel facilitare un avvicinamento tra i due storici avversari.


Il confronto, nonostante venga mantenuto su toni riservati, ha già sollevato l'interesse delle cancellerie di mezzo mondo. L’obiettivo dichiarato è quello di scongiurare lo scenario di un’escalation militare e individuare un’intesa che impedisca all’Iran di acquisire capacità nucleari militari. Da parte statunitense, sarà presente Steve Witkoff, considerato il plenipotenziario di Trump in questo tipo di trattative.


Vance e il dibattito interno all’Amministrazione

Sebbene non sia formalmente coinvolto nei negoziati con l’Iran, JD Vance rimane una figura chiave all’interno dell’amministrazione statunitense per quanto riguarda la linea da seguire con Teheran.


All’incontro sono attesi Steve Witkoff, inviato speciale per il Medio Oriente dell’amministrazione Trump, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e il capo della diplomazia dell’Oman, Badr Albusaidi, incaricato di gestire la mediazione nei negoziati indiretti tra Stati Uniti e Iran. Il primo round di queste trattative si è svolto il 12 aprile a Muscat, capitale dell’Oman.


Al centro del dialogo ci sono, da un lato, le preoccupazioni di Washington riguardo a un possibile impiego militare del programma nucleare iraniano e, dall’altro, la richiesta di Teheran di rimuovere le sanzioni economiche che imposte al Paese.


Vicino alle posizioni più aperte al dialogo, il vice di Trump è sostenuto dal capo del Pentagono Pete Hegseth e da Witkoff stesso. Tuttavia, questa posizione più conciliante si scontra con l’ala dura, guidata dal Segretario di Stato Marco Rubio e dal consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, spalleggiati dall’israeliano Netanyahu.


A gettare ulteriore tensione sull’intero dossier è stato anche il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi, che proprio oggi ha lanciato l’allarme: l’Iran sarebbe ormai vicino a disporre degli elementi necessari per la costruzione di un ordigno nucleare. Grossi è atteso a Teheran per una nuova missione di verifica, fondamentale per valutare la reale portata dei progressi iraniani.


Come cambia la mobilità

Vance alloggerà nella residenza dell’ambasciatore statunitense a Villa Taverna, nel quartiere Parioli, infatti già dalla sera di giovedì 17 aprile scatteranno divieti di sosta e verrà creata un’area di sicurezza attorno a viale Gioacchino Rossini, con numerose strade interdette al traffico e varchi controllati dalle forze dell’ordine.


Venerdì 18 sarà il giorno più critico per la viabilità, con estese chiusure tra i Parioli e il centro storico, incluso l’ambito dell’ambasciata americana in via Bissolati, e un potenziale impatto sulla fermata taxi di via Boncompagni. Sabato 19 toccherà a zone come Trastevere e il Colosseo. Anche domenica si prevedono restrizioni in aree strategiche come Vaticano, via Ludovisi e corso Italia. Atac ha annunciato deviazioni e rallentamenti per numerose linee di autobus e tram, tra cui le 2, 3, 19L, 52, 168, 223, 910 e n3s, oltre alla sospensione temporanea di alcune fermate.





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