Portafogli fucsia sparsi nelle piazze di Roma: la denuncia delle studentesse dello Ied contro la pink tax [VIDEO]
- Rebecca Manganaro
- 9 apr
- Tempo di lettura: 2 min
L’iniziativa nasce da un progetto universitario di quattro studentesse dello Ied di Roma: Sofia, Rebecca, Alessia e Maria Grazia. «Abbiamo ideato il portafoglio di Sara Fabrizi, simbolo di tutte noi»

Notarli è stato facile, complice il colore acceso e i luoghi in cui sono stati lasciati: piazza di Spagna, piazza Navona, piazza Bologna e Testaccio. Si tratta di piccoli portafogli fucsia contenenti finte banconote da 8,70 euro, abbandonati volutamente nell’ambito della campagna «Prezzo Donna» per sensibilizzare sul tema della cosiddetta «pink tax».
All’interno dei portafogli non solo banconote rosa, ma anche uno scontrino del supermercato che mette a confronto i prezzi di prodotti identici destinati a uomini e donne, una tessera della palestra, il biglietto da visita di un fittizio negozio chiamato «Prezzo Donna» e un Qr code che rimanda a una pagina Instagram dedicata all’iniziativa.
«Ogni anno spendo fino a 1.300 euro in più rispetto a un uomo»
Dietro questa originale campagna si cela un messaggio preciso: mettere in luce una discriminazione economica spesso sottovalutata, che, secondo le stime, può costare alle donne fino a 1.300 euro all’anno. «Se hai trovato questo portafoglio, hai trovato anche la mia storia. Ogni anno spendo fino a 1.300 euro in più rispetto a un uomo. Solo perché sono donna», recita la lettera firmata da Sara Fabrizi, personaggio di fantasia ideato per l’occasione. Il messaggio si chiude con un invito chiaro: «Ora che lo sai, non ignorarlo».
Il progetto di Sofia, Rebecca, Alessia e Maria Grazia
L’iniziativa nasce da un progetto universitario di quattro studentesse dello Ied di Roma: Sofia, Rebecca, Alessia e Maria Grazia. «Il tema era libero – raccontano – e abbiamo scelto la pink tax perché, essendo quattro donne, era un argomento che ci stava particolarmente a cuore. Dopo vari incontri e brainstorming, abbiamo ideato il portafoglio di Sara Fabrizi, simbolo di tutte noi».
Ogni dettaglio studiato con cura

Le studentesse spiegano che ogni dettaglio è stato studiato con cura: dalla banconota fittizia svalutata del 13 percento – il massimo della percentuale applicata ai prodotti femminili – fino agli scontrini che evidenziano le differenze di prezzo tra articoli maschili e femminili. «Abbiamo lasciato i portafogli in quattro piazze molto frequentate – continuano – e il riscontro è stato positivo: molte persone non erano a conoscenza di questa discriminazione economica, e diverse donne ci hanno ringraziato per aver portato attenzione su un tema spesso ignorato».
I portafogli fucsia si inseriscono in una serie di azioni creative che negli ultimi giorni hanno animato le strade della Capitale, catturando la curiosità dei passanti. Come quello dei volantini provocatori contro il revenge porn, iniziativa nata dallo stesso progetto universitario, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni sociali importanti.