Ponte di Nona: Commissione parlamentare in visita
Storie di riscatto e impegno di cittadini, associazioni e istituzioni per contrastare dispersione scolastica, povertà educativa e mancanza di sicurezza.
Una lunga mattinata di sopralluoghi e incontri per la delegazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie, guidata dal presidente Alessandro Battilocchio (Forza Italia), nel VI Municipio, quello col più alto tasso di criminalità della Capitale. Insieme al presidente municipale Nicola Franco e al prete "anti-droga" Don Coluccia, la delegazione ha visitato diverse realtà che combattono la dispersione scolastica, la povertà educativa e la mancanza di sicurezza.
Dal degrado alla rinascita: l'ex Heaven e il Punto Luce
La prima tappa è stata l'ex Centro Sportivo Heaven di via Don Primo Mazzolari, oggi abbandonato e fatiscente. Un luogo simbolo del degrado nel territorio. Il Municipio ancora non è riuscito a prenderlo in carico, nonostante le tante richieste fatte. Per evitare occupazioni e devastazioni erano stati chiamati i volontari della Protezione civile: «Ma mentre erano all'interno a svolgere il loro lavoro, sono stati staccati i servizi primari: acqua e luce. Hanno dovuto abbandonare questa struttura stupenda. Ora – spiega Nicola Franco -, è alla mercé di chiunque. Entrano, rubano, con il rischio che possono anche occupare». L’ex Heaven è tra i temi più cari al Municipio: «Come a Caivano - suggerisce il minisindaco Franco -, lo Stato dovrebbe acquisire la struttura, ristrutturarla e ridarla ai cittadini».
Poco distante, il «Punto Luce» di Save the Children offre un'alternativa positiva ai ragazzi del quartiere. Qui, bambini e adolescenti dai 6 ai 17 anni come ricorda Silvia Di Laurenzi coordinatrice nazionale dei 26 Punti Luce in Italia possono partecipare a laboratori gratuiti di musica, teatro e fotografia, contrastando la povertà educativa e scoprendo i propri talenti. «Serve però uno spazio più grande e attrezzato» ha sottolineato Francesco Sagone, presidente della cooperativa S. Pietro e Paolo che insieme a Save the Children si occupa dei progetti di «educazione territoriale». Anche per le mamme ci sono servizi: «Qui - racconta Anna Dinuovo, coordinatrice del Punto luce «Spazio Mamme» - le mamme possono vivere un momento di relax tra attività e corsi, come quello di sartoria e usufruire degli sportelli di orientamento al lavoro per loro».
Sport e comunità, dal Ponte di Nona ai locali riqualificati
Al campo sportivo del Ponte di Nona, Roberto Imbimbo, storico direttore e allenatore, ha ribadito l'importanza dello sport per educare i giovani: «Il nostro scopo è far stare i ragazzi in un ambiente sano, educato e disciplinato. Non tutti diventeranno calciatori, ma lavoriamo per far crescere persone oneste che sappiano vivere insieme in comunità».
Un esempio di volontà e riscatto dal degrado arriva da Via Capitini 31, dove un'associazione di volontari ha trasformato uno spazio abbandonato in un accogliente locale e luogo di ritrovo, messo su con molte donazioni e fatica: «Abbiamo pulito strade, giardini e tombini. Un anno di duro lavoro - ha dichiarato commossa Fabiana Soru, promotrice del progetto - che sembrano dieci, e che oggi ci riempie di orgoglio. Ho pianto di gioia».
Scuola come baluardo: il liceo Amaldi
«Nonostante le criticità del territorio, come la povertà educativa e la dispersione scolastica - spiega un insegnante del liceo Amaldi di Via Pietrasecca -, questa scuola rappresenta un punto di eccellenza e di speranza per i ragazzi». Qui professori e studenti sono protagonisti. Proprio gli alunni, sono impegnati in attività che coinvolgono tutto il quartiere, non solo la scuola: «Siamo fieri di questa scuola e vogliamo che sia un punto di riferimento per tutti» precisa una studentessa. Il liceo Amaldi sarà inoltre coinvolto insieme a questa Commissione parlamentare, alla Fondazione Bellonci e Enel Cuore, nel progetto «Storie di Periferia. Riportare le periferie al centro della storia» e sarà impegnato in prima linea sui laboratori di scrittura e di lettura, legati al prossimo «Premio Strega Giovani».
Castelverde: la battaglia di una zona che vuole risorgere
L'ultima tappa è stata l'aula civica di Castelverde, dove Battilocchio, Franco, Don Coluccia con i rappresentanti delle associazioni locali si sono confrontati sulle problematiche del quartiere. «Noi comitati e associazioni siamo la punta di diamante del territorio, ma ci sentiamo soli e insicuri - ha spigato Enrico Brugnati, coordinatore del Comitato di quartiere Castelverde -. Chiediamo sicurezza, tranquillità e presenza delle istituzioni. Vogliamo vivere questo quartiere con serenità e non essere dimenticati»
Don Coluccia ha insistito sulla necessità di portare la cultura della bellezza nelle periferie, mentre Franco ha chiesto un censimento delle case popolari per conoscere chi vive nel territorio e poter organizzare meglio interventi e iniziative. «Le persone se non hanno risposte rapide scappano - ha concluso il minisindaco. Noi non ci fermiamo qui».
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