top of page
Progetto senza titolo-33.png

Circo Massimo, i residenti di San Saba chiedono soluzioni per l’impatto degli eventi: «Noi ostaggi dei concerti»

  • Immagine del redattore: Anita Armenise
    Anita Armenise
  • 4 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min

In una lettera aperta indirizzata alle istituzioni i cittadini denunciano quella che definiscono «una situazione scandalosa»

Mentre prosegue con entusiasmo la stagione estiva dei concerti al Circo Massimo, con undici date dal 15 giugno al 7 luglio per otto artisti, da Gazzelle ai Duran Duran fino a Gianna Nannini - e oggi Brunori Sas - cresce la rabbia di chi in quella zona ci vive tutto l’anno. I residenti dei quartieri San Saba, Miani, Aventino e Testaccio sono «ostaggi» di una gestione che, a loro dire, sacrifica la vivibilità quotidiana sull’altare dell’intrattenimento e del profitto. Eventi che si aggiungono a quelli previsti a Terme di Caracalla e alla Casa del Jazz.


san saba
Auto parcheggiate in sosta selvaggia a San Saba

In una lettera aperta indirizzata alle istituzioni, e firmata da associazioni come Rete Comune Inquilini Ater San Saba, Comitato No Antenne senza Pianificazione e Comitato Miani, i cittadini denunciano quella che definiscono «una situazione scandalosa»: rumore eccessivo, traffico congestionato, soste selvagge, cassonetti stracolmi e l’impossibilità, per molti, persino di rientrare a casa nelle serate di spettacolo.


«L’essere umano ama la musica – scrivono – ma ciò che si sta verificando è una strumentalizzazione della musica a fini che nulla hanno a che vedere con l’arte e la cultura. Il profitto è lecito, ma non può essere anteposto ai diritti fondamentali della comunità residente». Nel mirino dei comitati anche la recente deroga concessa per innalzare i limiti acustici: una scelta che, secondo i residenti, aggrava un problema già noto. «Pubblico interesse – ribattono – è il trasporto, l’energia, l’acqua. Non eventi che compromettono il decoro urbano, la viabilità e la qualità della vita».


La polemica si inserisce in un solco già tracciato nel 2023, quando il concerto di Travis Scott lasciò dietro di sé strascichi polemici e denunce per i disagi arrecati. Già allora, il presidente dell'associazione Amici dell'Aventino, Alessandro Olivieri, aveva presentato un esposto per fermare nuovi eventi. Tentativo vano. L’estate 2025 prosegue «a tutto volume».


L’assessore Alessandro Onorato negli anni scorsi aveva già respinto le critiche, affermando che «è necessario guardare all’interesse collettivo» e che «Roma non può rinunciare a grandi eventi». L'idea alla base è di non impedire i concerti di grandi artisti italiani e internazionali, sempre nel rispetto delle prescrizioni della Sovrintendenza capitolina. Secondo l’assessore, infatti, questi eventi generano importanti ricadute economiche altrimenti irraggiungibili, offrono forme di intrattenimento, favoriscono la socializzazione e attraggono nuovi flussi turistici e incentivano la partecipazione attiva alla vita culturale della città.






bottom of page