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Flavio Cobolli è ai quarti di finale di Wimbledon

  • Edoardo Iacolucci
  • 7 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

È il primo approdo tra i migliori otto di uno Slam per il tennista romano, una tappa di svolta nella carriera del giovane azzurro

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Flavio Cobolli, Wimbledon 2025 (Ig)

A 22 anni, Flavio Cobolli entra nella storia del tennis italiano. Sull’erba di Wimbledon, per il tennista romano è arrivata la qualificazione ai quarti di finale, dopo la vittoria in quattro set contro il croato Marin Čilić. È il suo primo approdo tra i migliori otto di uno Slam, una tappa che sa di svolta nella carriera del giovane azzurro.


Ma più del risultato, è il momento post-partita a consegnare Cobolli al cuore del pubblico. Visibilmente commosso e avvolto dal fragore appena placato del campo 1, si ferma al microfono: «È un momento speciale…» e chiede ironicamente sorridendo: «Cos’è questo silenzio?» ironicamente. Il pubblico inglese lo ripaga con un’ovazione che sembra un abbraccio. Poi, le parole che raccontano l’anima del ragazzo: «Ho iniziato a giocare per questo, per mio papà in lacrime. Ci sono tutti i miei amici qui oggi, è un momento che non dimenticherò mai».


Lacrime e tatuaggi: la crew di Flavio Cobolli

Tra quegli amici, seduto sugli spalti emozionato, c’è anche Edoardo Bove, centrocampista della Roma e suo caro amico. Un legame profondo, che Cobolli ha deciso di immortalare con un tatuaggio: una maglietta giallorossa con il numero 52, proprio quello indossato da Bove nel suo esordio all'Olimpico . «È più di un amico, è un fratello», aveva raccontato Cobolli in un’intervista recente. Il numero tatuato sul braccio è un piccolo tributo, ma anche un simbolo del cerchio intimo che lo accompagna nella crescita.


Fino ai quarti, Cobolli ha impressionato il pubblico per solidità e maturità. Non ha perso un solo set nei primi tre turni, domando anche l’emergente Jakub Menšík. Contro Čilić ha vacillato solo nel terzo, ma ha chiuso con autorità al quarto.


Dopo due titoli ATP vinti nel 2025 (Bucarest e Amburgo), l’accesso ai quarti sull’erba londinese è l’ennesima conferma: Cobolli non è più solo una promessa, ma una realtà del tennis contemporaneo.



Nel segno di Fognini e Djokovic

Quando gli chiedono chi sia il suo idolo, il romano non ha dubbi: «Fabio Fognini. Uno dei più talentuosi di sempre. Lo conosco, ci sentiamo spesso. È sempre stato un riferimento per me».

Una scelta che parla di istinto, tecnica e passione. Tutti tratti che Cobolli sembra avere nel sangue, come dimostrato in questi giorni di grazia a Londra. Inoltre c'è Djokovic, e la Roma.


Prossimo avversario: De Minaur o Djokovic

In attesa del suo avversario nei quarti (che sarà uno tra Alex de Minaur e proprio Novak Djokovic), Cobolli si godrà un giorno di pausa. In attesa della prossima partita, ha già vinto qualcosa di più prezioso: l’empatia di chi lo guarda, la stima dei colleghi. A Wimbledon, sul prato dove si fa la storia, ha piantato la sua bandiera.

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