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Elettrosmog, il Tar respinge il ricorso dei residenti contro l'antenna di Monteverde

  • Immagine del redattore: Anita Armenise
    Anita Armenise
  • 5 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

Il Tar ha deciso di non esaminare le istanze portate alla luce dai cittadini di Monteverde, ritenendo che il ricorso fosse stato presentato fuori tempo massimo

antenna orti di galba

L'antenna di via Orti di Galba, a Monteverde Vecchio, resta, ma senza un vero confronto sul merito. A denunciare il fatto il comitato dei cittadini No Antenna Orti di Galba: «Respinto per cavilli procedurali, ma noi andiamo avanti». Una decisione che ha lasciato l’amaro in bocca a molte famiglie del quartiere, con la quale il tribunale amministrativo del Lazio ha respinto il ricorso presentato dai residenti contro l’installazione dell'antenna. Un verdetto che, secondo i ricorrenti, non entra nel merito della questione, ma si limita a rilevare presunti vizi procedurali.


Era stata montata intorno a ferragosto dello scorso anno sul tetto di uno degli edifici più bassi della via, in una zona residenziale, e aveva allertato da subito preoccupazione tra gli abitanti. I cittadini contestavano non solo l’impatto ambientale e visivo della struttura – del peso di centinaia di chili – ma soprattutto la sua vicinanza alle abitazioni e la mancanza di trasparenza nelle procedure autorizzative.


Monteverde, la decisione del Tar

Ma il Tar ha deciso di non esaminare questi aspetti, ritenendo che il ricorso fosse stato presentato fuori tempo massimo. Secondo la sentenza, il termine per impugnare l’autorizzazione non decorreva dal momento in cui i cittadini hanno avuto accesso agli atti – ottenuti solo dopo ripetute richieste – bensì da pochi giorni dopo l’inizio dei lavori. Una lettura che, per il comitato, penalizza cittadini comuni non messi in condizione di agire tempestivamente.


«Una sconfitta, certo, ma ancora più grave è che il tribunale non abbia nemmeno potuto esaminare nel merito le nostre argomentazioni», dichiarano i rappresentanti del Comitato. «Ci domandiamo come sia possibile autorizzare, in silenzio-assenso, un’antenna così imponente su un edificio datato, a pochi metri dalla camera di un bambino, senza valutazioni visibili sulla sicurezza strutturale, sull’impatto ambientale e sull’inquinamento elettromagnetico».


Non si ferma la battaglia

Nonostante la sentenza il comitato non intende arrendersi. È già stato fissato un incontro con il municipio, durante il quale i cittadini porteranno all’attenzione delle istituzioni le stesse istanze che il Tar, secondo loro, non ha voluto ascoltare. «Non ci fermeremo. Chiediamo un confronto pubblico, trasparente e basato sui fatti. Non è solo una battaglia per il nostro quartiere, ma per il diritto di ogni cittadino a essere informato e tutelato».




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