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Dati rubati, nuova opera della street artist Laika davanti all'agenzia per la cybersicurity

Redazione La Capitale

L'opera di street art si chiama «Le vite degli altri». È un hacker oscuro che spia da un pc

«La vita degli altri» l'opera di Laika
«La vita degli altri» l'opera di Laika

Un hacker scuro con cuffie azzurre e pallini tricolori che spia lavorando sul con il suo computer. È il soggetto della nuova opera della street artist Laika apparsa nella Capitale, di notte, a piazza San Bernardo, a pochi passi dall'Agenzia per la Cybersicurezza.


«Le vite degli altri» è il titolo dell'opera che richiama il film di Florian Henckel von Donnersmarck, premio Oscar come miglior film straniero, incentrato sullo spionaggio ai tempi della Germania divisa dal muro, nella Ddr. 


«La democrazia del nostro paese è già da troppo tempo in pericolo - spiega l'artista -, questa inchiesta è l'ennesimo strafalcione di un governo che si fregia di inutili patriottismi ma che poi non riesce nemmeno a prendersi cura della sicurezza e della privacy dei propri cittadini. Un gruppo di imprenditori ed ex poliziotti riescono ad entrare nelle vite delle persone, collezionare dati sensibili e magari venderli al primo acquirente, o usarli come arma di ricatto. Questo sistema di dossieraggio abusivo - ha concluso Laika -, è una minaccia alla libertà dei cittadini, alla nostra democrazia»

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