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Dall'esercito al cinema, Tonino Errico premiato a Venezia per il suo Cinema delle Provincie: «Un onore»

Anita Armenise

«Io cerco di fare del mio meglio, ma vengo da tutt'altro mondo», aveva raccontato Tonino Errico a Nanni Moretti quando il regista era andato a vedere la sala dove poi avrebbe girato il Sol dell’Avvenire

Cinema delle Provincie
Cinema delle Provincie (La Capitale)

Il cinema delle Province è stato premiato al Festival di Venezia come il «più coraggioso del 2024». A ricevere il premio è stato Tonino Errico, che dal 2013 è il direttore artistico del cinema di proprietà dell'adiacente parrocchia di Sant'Ippolito. Il riconoscimento è quello del premio Carlo Lizzani, intitolato al regista romano deceduto nel 2013. A garantire il titolo al gestore è stata la tenacia e la perseveranza nel tentare di offrire a spettatori di tutte le età prodotti cinematografici innovativi, inclusivi e indipendenti.

Il direttore artistico Tonino Errico
Il direttore artistico Tonino Errico

Tonino ogni settimana, dal mercoledì alla domenica, apre le porte del suo mono sala di 265 posti agli spettatori. «Ma io lavoro 7 giorni su 7 - ci tiene a precisare -. Di questo posto ne sono il gestore, il cassiere, il programmista, il proiezionista, il corriere e se c'è da pulire pulisco».


Un riconoscimento è arrivato anche dal II Municipio, che martedì 8 ottobre ha consegnato a Tonino Errico una targa, con la quale si congratula per l'impegno profuso nella promozione del cinema indipendente italiano. «Questo quartiere è legato alla storia di questo cinema e il riconoscimento di Venezia ci fa tanto orgoglio», ha commentato Francesca Del Bello, presidente del II Municipio.


«Io cerco di fare del mio meglio, ma vengo da tutt'altro mondo», aveva raccontato Tonino Errico a Nanni Moretti quando il regista era andato a vedere la sala dove poi avrebbe girato il Sol dell’Avvenire. «Io sono un ufficiale dell'esercito in congedo, sono un istruttore di arti marziali e poi ho venduto macchine per cucire Singer per una vita», aveva continuato rivolgendosi a Nanni Moretti, il quale aveva ribattuto sorpreso «mi scusi, ma quante vite ha?». «Signor Nanni, se vuole fare un film su di me sto a disposizione», aveva risposto il Errico goliardicamente.


Cinema delle Provincie: «Una clientela femminile»

«Sono entrato in questo mondo a digiuno e piano piano ho capito come muovermi», ed è stata la persona che gestiva il cinema prima di Tonino Errico e e che poi era andata in pensione a dargli una prima infarinatura. «Questo è un cinema prettamente femminile - lo aveva messo in guardia - le donne sono la maggior parte della nostra clientela, perchè spesso sono loro che portano al cinema gli uomini. Punta sul mondo femminile. Poi mi sono reso conto che era realmente così».


Il lavoro con i giovani e le proiezioni dei cortometraggi di giovani artisti emergenti

monosala cinema delle provincie

«Ho da poco iniziato a lavorare con i film in lingua originale perché la gente li vuole vedere, soprattutto i giovani», ha spiegato il direttore artistico del Cinema delle Provincie, quindi lo stesso film viene proiettato sia in versione originale che doppiata.


«Nell'ultimo periodo poi ho iniziato a lavorare con i ragazzi che mi dicono "ho un cortometraggio, lo puoi proiettare?" Così mi sono inventato una cosa che già esiste in Francia, mettere il cortometraggio prima del film, facendo in modo che le due proiezioni seguano lo stesso filone».






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