Caterina Pangrazi investita da un pullman su Corso Vittorio: assolto l'autista
- Redazione La Capitale
- 8 ore fa
- Tempo di lettura: 2 min
A commentare la decisione è stato il legale dell’imputato, il professor Carlo Bonzano, che ha definito l’accaduto «una tragica fatalità»

I fatti risalgono al luglio 2018, quando Caterina Pangrazi, 22enne, stava attraversando su corso Vittorio Emanuele, in pieno centro. Rischiava fino a 4 anni per omicidio stradale ma oggi è stato assolto con la formula «perché il fatto non costituisce reato». A emettere la sentenza è stato il giudice monocratico del Tribunale di Roma, ponendo così fine a un processo durato quasi sette anni.
Caterina Pangrazi, la sua morte «una tragica fatalità»
Il bus turistico quel giorno stava percorrendo il centro storico a una velocità di circa 16 chilometri orari, ma secondo il Tribunale, l’autista – Francesco Paccone – non ha commesso alcun reato penalmente rilevante. La dinamica dell’incidente, ricostruita nel corso del procedimento, non avrebbe evidenziato condotte colpose tali da configurare un’ipotesi di reato.
A commentare la decisione è stato il legale dell’imputato, il professor Carlo Bonzano, che ha definito l’accaduto «una tragica fatalità». «Nell’esprimere soddisfazione per un esito processuale che esclude ogni responsabilità in capo al mio assistito – ha dichiarato – il sentimento prevalente permane, fin da principio, il profondo cordoglio per la scomparsa di una giovane ragazza».
La dinamica dell'incidente
Caterina, studentessa di Giurisprudenza, sta tornando a casa. Si trova all’altezza di via dei Filippini, diretta verso via Cellini. Attendeva che il semaforo pedonale segnasse il verde e, al segnale di via libera, inizia ad attraversare. Ma riuscì appena a mettere un piede sulle strisce quando sopraggiunge il pullman turistico guidato da Francesco Paccone, diretto verso il lungotevere. Il mezzo la investe: Caterina cade all’indietro e batte violentemente la testa sul marciapiede. L’impatto è fatale. La giovane muore sul colpo.