Avviata la talpa per realizzare il collettore Alto Farnesina: «Risolverà gli allagamenti nella zona di ponte Milvio»
Il cantiere in via dei Gladiatori per aumentare la capienza delle condutture fognarie del quadrante nord di Roma è attivo da dicembre 2022 ma oggi, mercoledì 22 gennaio, è stata messa in moto la talpa che scaverà in sotterraneo per due tratti

«Stiamo mettendo mano alle ragioni strutturali per cui da decenni ci sono sempre gli allagamenti a ponte Milvio e a corso Francia». La svolta annunciata dal sindaco Roberto Gualtieri consiste nei lavori di rifunzionalizzazione del collettore Alto Farnesina e la messa a sistema degli altri collettori presenti a valle di Monte Mario, per aumentare la capienza delle condutture fognarie del quadrante nord di Roma. Il cantiere in via dei Gladiatori è attivo da dicembre 2022 ma oggi, mercoledì 22 gennaio, è stata messa in moto la talpa che scaverà in sotterraneo per due tratti: il primo da 260 metri (dall’aula bunker allo stadio del tennis) e il secondo da 500 metri (dalla curva nord alla curva sud dell'Olimpico).
Gualtieri: «Un'opera enorme per risolvere la storica assenza del sistema fognario nella zona»

Nella zona «c'è un problema di storica assenza del sistema fognario rispetto all'assorbimento delle acque. La criticità - chiarisce il primo cittadino - non era provocata dalle caditoie, che abbiamo ripulito, ma dalla capienza della conduttura fognaria. Appena ci siamo insediati abbiamo lavorato per questa enorme opera, molto complessa, che realizza un bypass che servirà a far passare le acque rimediando a questa assenza di portata che ora è ancora più grave a causa dei cambiamenti climatici».
Gli interventi per realizzare il collettore Alto Farnesina
Il collettore Alto Farnesina, realizzato intorno al 1940 per raccogliere gran parte delle acque piovane dell’area, è stato danneggiato durante i lavori di ammodernamento dello stadio Olimpico nel 1990. Per questo il dipartimento Infrastrutture e lavori pubblici del Campidoglio, grazie a un finanziamento capitolino di 11 milioni di euro, è al lavoro per creare una deviazione che - con i due scavi della talpa - ricongiunga la testa e la coda del collettore. Inoltre saranno messi a sistema i numerosi collettori fognari presenti nella zona. In particolare, sarà riparato e messo in funzione il collettore di Gronda realizzato nel 2010 e mai attivato.
Segnalini: «Cantiere particolarmente complesso»

Le operazioni, portate avanti in modo da non compromettere mai il servizio all’utenza, sono particolarmente complicate per diverse ragioni. A spiegarle è l'assessora capitolina ai Lavori pubblici Ornella Segnalini. Innanzitutto per la necessità di scavare in sotterraneo: «A differenza di piazza Pia, dove abbiamo potuto costruire il nuovo collettore aprendo tutto, qui essendoci lo stadio dobbiamo usare la talpa, come si fa con le gallerie autostradali che passano attraverso le montagne».
Gli stop per gli eventi dello stadio Olimpico
In secondo luogo per gli stop imposti dalla prefettura durante ogni evento organizzato all'Olimpico. «Un giorno prima e uno dopo le partite non possiamo lavorare, così come durante i concerti estivi. Per questioni di sicurezza fuori non possiamo mettere i macchinari. I posti auto non ci sono stati concessi, pur essendo un'area pubblica comunale. Quindi abbiamo delle finestre temporali determinate. Abbiamo questa, poi smonteremo subito la talpa e ne abbiamo un'altra che va dal 20 febbraio al 27 marzo».
I ritrovamenti archeologici
Infine per i ritrovamenti archeologici gestiti dalla Soprintendenza a partire dalla primavera del 2023. Nel corso dello scavo infatti è stata riportata alla luce una struttura monumentale residenziale di particolare complessità databile in età romana, il cui tempo di vita si estende dall’età tardo repubblicana fino al III secolo d.C. almeno. Per portare a termine l’opera essenziale è stato effettuato lo smontaggio dei reperti. Una volta analizzati e studiati, sono stati ricostruiti e conservati altrove.
Torquati: «Soddisfatti per i cittadini della zona»

Al momento il cantiere è al 60 per cento e terminerà a gennaio 2026. Conclusi i lavori, la zona vedrà finalmente risolto il suo problema decennale: «Siamo particolarmente soddisfatti. Questo cantiere - dice il presidente del XV municipio Daniele Torquati - rasserena molti cittadini di corso Francia che negli anni passati hanno subìto continui allagamenti anche con normali piogge».
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