Alla riscoperta di via del Pellegrino: nasce Florea, il format culturale tra memoria, innovazione e partecipazione
- Redazione La Capitale
- 2 giorni fa
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Una camminata senza meta, un laboratorio urbano e umano, un’esperienza collettiva che rilancia il cuore della Capitale. Con Anima di Roma e la Rete d’Imprese Vdp, via del Pellegrino si racconta in chiave contemporanea

C’è una via nel centro storico di Roma che, da secoli, raccoglie i passi dei pellegrini, il profumo delle botteghe artigiane, le ombre dei palazzi e le luci della memoria. È via del Pellegrino, uno dei tratti più suggestivi e stratificati della città eterna, oggi protagonista di un progetto culturale e urbano che guarda al futuro senza dimenticare il passato: Florea.
Florea: tra rigenerazione, storytelling e memoria collettiva
Ideato dall’Associazione Anima di Roma insieme alla Rete di Imprese di Via del Pellegrino, Florea è più di un’iniziativa: è un format replicabile, che intreccia innovazione urbana, storytelling partecipato e memoria collettiva. Una vera narrazione sensoriale della via, che diventa spazio di comunità e specchio di un'identità urbana viva, fluida, condivisa.
Il progetto è stato inaugurato oggi con una passeggiata culturale aperta al pubblico, definita «la camminata senza mèta». Un percorso emozionale tra tappe simboliche – dalla targa che riporta il nome «Via Florea» fino a Piazza della Moretta – che ha raccontato le molte anime della strada: quella naturalistica, quella spirituale, quella commerciale, quella relazionale.
Un viaggio urbano capace di andare oltre il turismo «mordi e fuggi», per risvegliare senso di appartenenza e cittadinanza attiva. «La cosa più bella? Che questa spinta sia partita proprio dai commercianti e dagli imprenditori della zona,» ha dichiarato Gianluca Dodero, presidente di Anima di Roma. «Un gesto di cura e di orgoglio civico che richiama lo spirito delle antiche Universitas, le corporazioni medievali delle arti e dei mestieri. È questa la vera responsabilità sociale d’impresa: prendersi cura dei luoghi e delle persone, costruire bellezza e partecipazione».
Via Florea, infatti, non è solo un nome evocativo: è il ritorno a un’identità storica. Così si chiamava l’attuale Via del Pellegrino in epoca pre-sistina, quando, come Campo de’ Fiori, era ancora un campo incolto e selvatico. Da lì transitavano i pellegrini diretti verso San Pietro, in un crocevia di spiritualità, commercio e artigianato che oggi rinasce sotto nuove forme.
La rigenerazione urbana, diretta dallo studio Thirtyone Design di Claudia Campone, prevede anche la riqualificazione di Via Sora, snodo strategico tra Corso Vittorio Emanuele e Via del Governo Vecchio, oltre a installazioni green temporanee e un nuovo impianto di illuminazione, per trasformare il tracciato in un’esperienza estetica, funzionale e accogliente.
Via del Pellegrino, un modello replicabile: l'evento di presentazione
All’orizzonte c’è un grande evento in programma per ottobre 2025, che coinvolgerà arte, design, bambini e cittadini, con un simbolico momento conviviale: una tavolata sociale lunga 450 metri, che rievocherà la storica Locanda del Pellegrino, trasformando la strada in un unico grande banchetto urbano, inclusivo e festoso.
«Siamo riusciti a portare in strada persone di ogni età e provenienza, unite dalla voglia di immaginare un’altra Roma,» ha sottolineato Federico Mondello, presidente della Rete di Imprese VDP. «Oggi abbiamo dimostrato che l’unione fa la forza. Che ogni cittadino può fare la differenza. E che una città più bella e accogliente è possibile se smettiamo di essere spettatori passivi e iniziamo a pensare in positivo».