Stupro alla metro Jonio, il presidente del III municipio: «Serve più collaborazione istituzionale»

«E’ una vicenda che ci ha scosso e che ci lascia senza parole». Lo ha detto il presidente del III municipio Paolo Marchionne in seguito alla denuncia di stupro da parte di una giovane studentessa che ha raccontato agli inquirenti di essere stata bloccata da tre uomini e violentata da un terzo all’uscita della fermata metropolitana «Jonio» in zona Tufello.

Mentre sono in corso alle indagini - anche con l’ausilio delle telecamere di video sorveglianza - a Roma è scoppiata la polemica tra gli appelli di maggiori controlli e la richiesta di più forze dell’ordine.

«Serve più collaborazione tra le istituzioni»

«Ci sono zone più o meno esposte al tema della sicurezza», ha spiegato Marchionne all'Adnkronos. «Sicuramente le stazioni della metro e le piazze circostanti possono avere un vissuto complicato ma questo non vuol dire che l'aggressione fosse prevedibile o prevenibile».

Presidio alla metro Jonio (La Capitale)

«Se toccano una toccano tutt3», il presidio rumoroso

«Serve sicuramente più collaborazione da parte di tutte le istituzioni ed è questo lo spirito con cui il municipio cerca di fare rete», ha detto il minisindaco annunciando la sua presenza al presidio rumoroso di questa sera, mercoledì 10 dicembre, in prossimità della metro Jonio. La manifestazione - con lo slogan «Se toccano una toccano tutt3» - è organizzata dai collettivi transfemministi del III municipio con la cittadinanza e i comitati di quartiere.

«Siamo stanche di leggere ogni giorno notizie di stupri, femminicidi e soprusi di matrice patriarcale», sottolineano le promotrici. «Questa volta è successo al Tufello, nel nostro quartiere, ma troppo spesso la violenza attraversa le nostre città, le nostre strade, i nostri corpi». «Adesso c'è chi si affretterà a urlare che abbiamo bisogno di più polizia, più sicurezza, più controlli: noi ribadiamo che gli spazi sicuri li costruiscono le donne e tutte le soggettività libere che li attraversano, che si sostengono a vicenda, che non restano in silenzio», concludono.