
Gli agenti della polizia che lo hanno salvato lo hanno trovato in via Salviati scalzo, seminudo, spaventato. Si tratta di un ragazzo di circa 18 anni. Aveva mani e piedi legati, immobilizzati da fascette da elettricista e cercava di allontanarsi a piccoli balzi dal vicino campo rom.
Alla vista delle pattuglie dei gruppi Sicurezza Pubblica Emergenziale e IV Tiburtino, il giovane, anche lui di etnia rom, residente però in un appartamento popolare assegnato alla sua famiglia, ha chiesto aiuto.
Ha raccontato agli agenti di essere fuggito dopo essere stato tenuto prigioniero all’interno del campo e di temere per la propria vita. Secondo il suo racconto, alcune persone del campo, verosimilmente coinvolte nel sequestro, avrebbero avuto intenzione di ucciderlo.
La ricostruzione della vicenda è ancora in fase preliminare e presenta diversi punti non chiari. Gli agenti hanno immediatamente attivato le procedure di soccorso e segnalato l’accaduto alla Direzione Sicurezza Urbana, che sta conducendo le indagini. Gli investigatori stanno acquisendo e analizzando eventuali immagini registrate dalle telecamere presenti nella zona, comprese quelle degli uffici della Questura situati nelle vicinanze, per chiarire le dinamiche del presunto sequestro e identificare i responsabili.
Il ragazzo è stato messo in sicurezza e affidato alle cure necessarie. Le verifiche proseguono per accertare quanto accaduto e per comprendere il contesto che ha portato a un episodio così grave nelle prime ore del mattino.
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