Roma, 16 settembre 2025
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La dieta mediterranea è buona ma è meglio se bio, secondo uno studio di Tor Vergata

Uno studio dell’Università romana di Tor Vergata rivela che la dieta mediterranea biologica migliora il microbiota intestinale più della versione convenzionale: benefici antinfiammatori e antiossidanti già in 4 settimane.

di Edoardo IacolucciULTIMO AGGIORNAMENTO 2 ore fa - TEMPO DI LETTURA 3'

La dieta mediterranea fa bene, ma in versione biologica fa ancora meglio. È quanto emerge dalla seconda fase dello studio clinico condotto dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e pubblicato sulla rivista scientifica Microorganisms: seguire per quattro settimane una dieta mediterranea a base di alimenti biologici certificati modifica in modo significativo il microbiota intestinale, aumentando l’abbondanza di batteri considerati benefici.

L’evento e la presentazione ufficiale dei risultati si sono svolti oggi presso la Libreria Spazio Sette in via dei Barbieri a Roma, nell’ambito della campagna Il Bio dentro di noi, promossa da FederBio, AssoBio e Consorzio Il Biologico.

All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, Luigi D’Eramo, sottosegretario al Masaf, Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, Nicoletta Maffini, presidente di AssoBio, Alessia Ferrucci Morandi, direttrice del Consorzio Il Biologico, Fabio Brescacin, presidente di NaturaSì, e Luana Zanella, vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.

Secondo la responsabile dello studio Laura Di Renzo, «l'effetto potenziato della dieta mediterranea con prodotti biologici può essere attribuito alla maggiore qualità nutrizionale e all’assenza di residui di pesticidi e additivi sintetici tipica degli alimenti biologici». La scienziata sottolinea anche come l’integrazione di alimenti bio sia associata a «una più elevata capacità antiossidante plasmatica e a un maggior contenuto di composti fitochimici bioattivi».

Lo studio dimostra che a parità di calorie e nutrienti è la qualità degli alimenti a fare la differenza: entrambi i regimi (biologico e convenzionale) hanno incrementato la produzione di acidi grassi a catena corta, fondamentali per il benessere dell’organismo. Tuttavia, l’aumento di batteri come Faecalibacterium prausnitzii (circa quattro volte superiore nel gruppo bio), Anaerostipes hadrus (oltre il doppio) e Parabacteroides distasonis (+125% nel gruppo bio, in calo nel convenzionale) è risultato nettamente maggiore con i cibi biologici.

Differenze di genere e benefici invisibili alla bilancia

La ricerca ha coinvolto 39 adulti sani (27 donne e 12 uomini, età media 38,5 anni), suddivisi in tre gruppi: dieta libera, dieta mediterranea con alimenti convenzionali e dieta mediterranea con alimenti biologici. I risultati mostrano che le donne traggono un beneficio ancora maggiore dal regime bio, con un incremento significativo di specie batteriche protettive come Faecalibacterium prausnitzii (+101% rispetto agli uomini) e Roseburia faecis (+200%). Negli uomini, invece, sono emersi profili microbici diversi, legati alla fermentazione dei carboidrati complessi.

Questi cambiamenti si sono verificati senza variazioni di peso o composizione corporea, un «rimodellamento invisibile alla bilancia» ma evidente a livello microbico. Ciò conferma che la qualità del cibo può migliorare la salute metabolica anche in assenza di dimagrimento.

Bio e microbiota: i metaboliti confermano

Parallelamente, lo stesso gruppo di ricerca ha pubblicato su Metabolites uno studio che analizza i metaboliti urinari nei tre gruppi. Anche qui il biologico ha mostrato effetti superiori: aumentano gli intermedi del ciclo energetico, fondamentali per la risposta immunitaria, così come composti vegetali bioattivi come la trigonellina e co-metaboliti derivati dalla collaborazione tra intestino e microbiota, mentre diminuiscono sostanze legate a fermentazioni squilibrate o additivi chimici.

Questo conferma il ruolo del biologico nel migliorare l’asse microbiota–infiammazione, contribuendo a un metabolismo più efficiente e a un sistema immunitario più equilibrato.

Un progetto finanziato dal Ministero della Salute

Gli studi rientrano nel progetto Mood (Modello di progettazione della rete dei sistemi di sicurezza alimentare, qualità nutrizionale e nutrigenomica della Dieta Mediterranea per la difesa della salute in Italia), finanziato dal Ministero della Salute tramite il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc). I pasti biologici per i partecipanti sono stati forniti da NaturaSì.

«Bio fa bene a noi e al pianeta»

«I risultati dello studio presentato oggi evidenziano che le produzioni biologiche hanno effetti positivi non solo in termini di rispetto dell’ambiente e tutela della biodiversità, ma anche per la salute», ha dichiarato D’Eramo. Per Mammuccini «il biologico fa bene anche alla salute delle persone» e «occorre investire sulla prevenzione, portando la dieta mediterranea bio nelle mense scolastiche».

Maffini ha ricordato che «questo tipo di alimentazione migliora significativamente la salute del microbiota intestinale, con benefici particolarmente evidenti nella popolazione femminile», mentre Ferrucci Morandi ha sottolineato «il valore di aver convogliato ricerca, istituzioni e organizzazioni verso un comune obiettivo: favorire l’adozione di uno stile di vita biologico con scelte consapevoli».

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