
Venerdì 26 dicembre 2025, alle ore 11.00, nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli a Roma, torna il Concerto di Santo Stefano, ideato e diretto da Luigi Cinque con la collaborazione di Giovanna Famulari. L’evento, giunto alla sua ventottesima edizione, è a ingresso libero e rappresenta da anni un punto di riferimento nella programmazione culturale della città, con un pubblico che sin dalle prime ore del mattino riempie la chiesa.
Il titolo scelto per l’edizione 2025, «Le vie dei canti», richiama il celebre libro di Bruce Chatwin e introduce un percorso musicale che attraversa orizzonti sonori antichi e contemporanei. Il programma intreccia voci, culture e linguaggi che spaziano dal flamenco all’Iran, dalle montagne del Caucaso al canto popolare del Sud del Mediterraneo, in dialogo con riferimenti che vanno da Monteverdi a Ligeti, da John McLaughlin allo stesso Luigi Cinque.
Il concerto si configura come un’esperienza immersiva e rituale che, nella cornice della Basilica, assume la forma di un abbraccio sonoro collettivo. Un evento artistico e insieme spirituale, capace di tenere insieme celebrazione e riflessione, in un equilibrio sospeso tra sacro e profano. Come osservò Ernesto Assante, si tratta di un laboratorio di world music unico nel suo genere, in cui tradizione e sperimentazione si fondono in modo originale.
Protagonisti dell’edizione 2025 saranno Greta Panettieri, Marco Colonna, Giovanna Famulari, Urna Chahar Tugchi dalla Mongolia, Patrizia Scascitelli ed Erika Scherl, insieme ai Musicisti del Caucaso e al NUBRAS Ensemble, formazione composta da musicisti provenienti da Italia, Spagna e Romania: Giulia Anita Bari, Carla Mulas Gonzalez, Giorgio Gadotti, Giovanni Lo Cascio, Igor Legari e Roxana Ene.
Special guest dell’evento saranno Riccardo Tesi, il musicista persiano Alireza Mortazavi, la cantante camerunese Rose Epossi Tchapchet Soucthoua e un ensemble di maestri zampognari riuniti nell’Hypertext O’rchestra, che darà vita a una composizione in quadrifonia pensata per trasformare lo spazio sacro in una ideale piazza sonora.
«Il Concerto di Santo Stefano – dichiara Luigi Cinque, ideatore del progetto sin dalla prima edizione – è diventato un tempo dell’ascolto condiviso. Ogni anno cerchiamo la forma viva di un canto collettivo che sia insieme memoria, viaggio e interrogazione in grado di aprire spazi di ascolto imprevisti per andare aldilà di un semplice concerto e farsi esperienza rituale unica e condivisibile».
Nel corso degli anni, sul sagrato e all’interno della Basilica si sono alternati artisti provenienti dal jazz, dal rock, dalla musica colta e dalle tradizioni popolari, tra cui Paco Peña, Raiz, Fabrizio Bosso, Jivan Gasparyan, Petra Magoni, i Tenores di Bitti, Danilo Rea, Youssou N’Dour, Alex Balanescu, Stefano Di Battista, Efren Lopez e Kelly Toma, insieme ad attori, poeti, giornalisti e artisti arrivati da tutto il mondo.
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