Roma, 12 novembre 2025
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Cinecittà, sgomberati altri 11 appartamenti: ci vivevano 44 persone, tra cui 10 minori. L’Unione Inquilini attacca: «Sgomberi senza alternative dignitose»

L'intervento precedente risale a pochi giorni fa

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 4 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Non sono ancora finiti gli interventi della polizia negli immobili occupati a Cinecittà. Alle prime luci di oggi le autorità con il supporto della sala operativa sociale del comune e dei vigili del fuoco, sono entrate nei due edifici rimasti del complesso edilizio di via Eudo Giuglioli, nella zona della Romanina, da tempo oggetto di occupazione.

L'operazione precedente pochi giorni fa

Si tratta del secondo intervento in pochi giorni. Dopo la prima operazione del 5 novembre, questa mattina sono stati sgomberati gli ultimi 11 appartamenti abusivi. Ora l'immobile è tornata in possesso dell’ente proprietario. All’interno delle abitazioni vivevano 44 persone, tra cui 10 minori.

Durante i controlli sono emersi alcuni provvedimenti legali a carico degli occupanti, legati a precedenti episodi. Le notifiche sono state immediatamente eseguite dalle forze dell’ordine.

Le proteste dell’Unione Inquilini: «La doppia faccia delle Istituzioni»

Sullo sfondo dello sgombero, si alza la voce dell’Unione Inquilini, che denuncia la gestione dell’intervento e la mancanza di alternative abitative concrete per le famiglie coinvolte. «Via Eudo Giuglioli: la doppia faccia delle Istituzioni — a parole si apre alla trattativa, nella pratica si procede con lo sgombero», afferma il sindacato in una nota, criticando duramente l’operato del comune e del VII municipio.

Secondo l'associazione, l’azione di questa mattina è avvenuta «nonostante l’apertura di una trattativa con il Presidente del VII Municipio Francesco Laddaga», che aveva promesso la riattivazione di un tavolo in Prefettura per valutare soluzioni condivise. Tuttavia, «nessun passo concreto è stato compiuto», e il municipio avrebbe comunicato solo alla vigilia di non essere intervenuto in Prefettura, aggravando la condizione di famiglie già vulnerabili.

Attualmente, la Sala Operativa Sociale del Comune sta procedendo al trasferimento dei nuclei sgomberati verso strutture provvisorie che, secondo il sindacato, «dividono le famiglie, separando madri e bambini dai padri costretti a dormire in automobile o in dormitori». Una soluzione giudicata «inadeguata e disumana», che non garantirebbe il diritto all’unità familiare né alla dignità abitativa.

«Ancora una volta Roma mostra un volto diseguale: famiglie di serie A e famiglie di serie B», denuncia l’Unione Inquilini, che accusa le istituzioni di «favorire operazioni di rendita e speculazione mentre cresce la sofferenza abitativa».

Per queste ragioni, il movimento ha annunciato una manifestazione per giovedì 13 novembre di fronte al Dipartimento capitolino delle Politiche Abitative, per chiedere «soluzioni dignitose e stabili per tutte le famiglie di Roma».

Il sindacato punta il dito anche contro il sindaco Roberto Gualtieri: «È questa l’alternativa che la città propone alle politiche del governo Meloni?», domandano i rappresentanti, aggiungendo che «Roma merita un’altra politica abitativa, fondata sui diritti e non sugli sgomberi».

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