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«Il bianco della farina e il silenzio del governo»: protesta di Ultima Generazione al ministero dell’Agricoltura

  • Edoardo Iacolucci
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Farina e disobbedienza. Azione dimostrativa di Ultima Generazione: «Tagliamo l’Iva»

«Il bianco della farina e il silenzio del governo»: protesta di Ultima Generazione al ministero dell’Agricoltura
Protesta di Ultima generazione davanti al ministero dell'Agricoltura in via XX Settembre

A petto nudo, una scritta a caratteri cubitali «Tagliamo l'Iva». Dopo la «pioggia» di forbici davanti a Montecitorio, 1uesta mattina alle 10, sette attivisti del movimento Ultima Generazione, nell’ambito della campagna «Il Giusto Prezzo», hanno di nuovo protestato, ma stavolta davanti al ministero dell’Agricoltura, in via XX Settembre a Roma.


A petto nudo e con la scritta «Tagliamo l’Iva» dipinta sul corpo, gli attivisti si sono cosparsi di farina bianca, simbolo dell’«assenza» e dell’«inerzia». Il gesto intende denunciare l’inazione del governo Meloni in merito alla promessa di eliminare l’IVA su generi alimentari essenziali.

Le forze dell’ordine sono intervenute pochi minuti dopo, accompagnando i partecipanti in questura.


Ultima Generazione, le richieste: azzerare l’Iva su beni essenziali

L’obiettivo della protesta è spingere il governo a mantenere l’impegno elettorale preso in passato, ovvero l’abolizione dell’Iva su beni primari come pane, latte, pasta e verdure, attualmente tassati dal 4 al 10 per cento.

Secondo i manifestanti, questa misura sarebbe fondamentale per sostenere le famiglie in difficoltà, in un contesto di inflazione e crisi climatica.

«Perché il cibo deve costare così tanto?» Domanda retoricamente Marco, ambientalista 25enne, che continua «Perché deve essere anche tassato? Una tassa - precisa - che va dal 4 al 10 per cento su pane, pasta, verdura e altri alimenti. Perché i soldi continuano ad essere spesi per le armi?».


E aggiunge:

«I soldi che prendono con l’Iva non li prendono dalle aziende del fossile e dell’agrobusiness? Sono loro che hanno causato la crisi climatica, alluvioni e la siccità che distruggono l’agricoltura».

Boicottaggio dei supermercati: la nuova fase della campagna

Ultima Generazione ha lanciato un appello alla popolazione: boicottare la grande distribuzione organizzata (Gdo) a partire dall’11 ottobre, se entro quella data verranno raccolte almeno 100mila adesioni. L’invito è a non fare la spesa nei supermercati fino a quando non sarà tagliata l’Iva sui beni essenziali.


«Aderiamo tutte e tutti insieme al boicottaggio contro i supermercati per chiedere il taglio dell’Iva», ha spiegato un altro attivista.


Secondo gli organizzatori, il boicottaggio rappresenta una forma di pressione collettiva che può generare cambiamenti concreti, come accaduto in Croazia, dove le proteste hanno spinto il governo a calmierare i prezzi.


Crisi agricola e collasso climatico

Il movimento sottolinea come l’agricoltura italiana sia messa a dura prova dagli effetti della crisi climatica: siccità, alluvioni e grandinate mettono a rischio i raccolti e la sopravvivenza delle piccole aziende agricole.


Per questo chiedono di «proteggere i raccolti con politiche agricole sostenibili, ridurre l’Iva sui beni di prima necessità e tassare gli extraprofitti delle industrie responsabili del cambiamento climatico (fossili, agrobusiness, militare, Gdo, ndr)».


«Facciamo pagare i responsabili»

L’organizzazione denuncia anche l’intenzione del governo di aumentare a un milione le firme necessarie per indire un referendum, definendolo un ulteriore colpo alla democrazia. Il movimento, invece, promuove un’azione diretta e partecipata, che coinvolga migliaia di cittadini nella richiesta di giustizia climatica ed economica. «La transizione non può essere finanziata con le nostre tasse», affermano i portavoce del gruppo, «ma con le ricchezze e i privilegi di chi ha speculato per decenni».


Sotto il motto «Tagliamo l’Iva», Ultima Generazione mira quindi a porre al centro del dibattito pubblico la questione dell’accessibilità al cibo e della giustizia fiscale. Attraverso una campagna di disobbedienza civile, il movimento cerca di coinvolgere l’opinione pubblica in una riflessione sulle priorità del governo in tempi di crisi climatica ed economica.

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