Primavalle, 52 anni dopo: la memoria della strage e il murale in ricordo di Stefano e Virgilio Mattei
- Edoardo Iacolucci
- 16 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Nel rogo persero la vita i suoi figli, Stefano e Virgilio, di soli 10 e 22 anni. Oggi quella ferita ancora aperta è stata al centro di una solenne commemorazione, con la partecipazione delle più alte cariche dello Stato

Cinquantadue anni fa, il quartiere romano di Primavalle fu teatro di uno degli eventi più tragici della storia recente d’Italia. Era il 16 aprile 1973 quando un incendio doloso, appiccato da esponenti di Potere Operaio, devastò l’abitazione di Mario Mattei, dirigente locale del Movimento Sociale Italiano.
Nel rogo persero la vita i suoi figli, Stefano e Virgilio, di soli 10 e 22 anni. Oggi quella ferita ancora aperta è stata al centro di una solenne commemorazione, con la partecipazione delle più alte cariche dello Stato.
La cerimonia si è svolta in via Bernardo da Bibbiena, al civico 83, dove il rogo distrusse la casa della famiglia Mattei.
Proprio lì è stato svelato un nuovo murale commemorativo che raffigura i due fratelli, avvolti nei colori del tricolore e circondati da calle bianche, simbolo di memoria e purezza.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha presenziato all’evento, rinnovando l’impegno delle istituzioni nel custodire la memoria.
Il messaggio di Giorgia Meloni: «Mai più odio»
Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto ricordare la tragedia attraverso un post sui social:
«Ricordare i fratelli oggi non è solo un dovere morale: è un atto di giustizia verso la verità e verso la storia. Perché nulla si costruisce sull'odio... Non dimentichiamo».
Parole cariche di emozione anche da Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato per Forza Italia, che ha condiviso un ricordo personale di quei giorni:
«Conoscevo la famiglia Mattei... Fu un attentato terroristico mosso esclusivamente dall'odio politico».
A Primavalle, memoria condivisa: da Gualtieri a Rocca
Anche le istituzioni locali hanno preso parte al ricordo. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha sottolineato l’importanza di una memoria che sappia superare le divisioni:
«È un segno di pacificazione riconoscere che quel periodo deve essere chiuso una volta per tutte. Orgoglioso di aver mantenuto la promessa. Un murales come monito perché non accada mai più».
A rappresentare il Campidoglio, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, con un messaggio di unità:
«Roma ricorda con commozione Stefano e Virgilio Mattei, due giovani vite spezzate in una tragedia che ha segnato profondamente la nostra città. È dovere di tutti custodire la memoria di quel dramma, rifiutando ogni forma di odio e violenza politica».
Roberto Gualtieri ha citato anche l’opera di Walter Veltroni, ex sindaco, che si era impegnato per costruire un percorso di memoria condivisa:
«Con questo spirito voglio anche ricordare il lavoro di Walter Veltroni, che da sindaco seppe promuovere un percorso di riconciliazione e memoria condivisa, fondamentale per una città più unita e consapevole. Roma non dimentica».
Il ministro Giuli: «Una ferita ancora aperta»
Presente alla commemorazione anche il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che ha sottolineato la valenza collettiva del ricordo:
«Centinaia di migliaia di italiani stanno rivolgendo un pensiero a ciò che è stato. Oggi noi qui siamo centinaia di migliaia di fratelli Mattei».
Accanto a lui, la sorella delle vittime, Antonella Mattei, ha partecipato con emozione al tributo:
«Così li riportiamo a casa... Mattina e pomeriggio insieme, anche con gli abitanti».