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Lazio, firmato protocollo per migliorare l'assistenza sanitaria nelle carceri

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Accordo triennale tra Regione e Provveditorato per garantire screening oncologici, formazione e supporto psicologico a detenuti e agenti

prigione carcere

Rafforzare e integrare i servizi sanitari e psicologici all’interno degli istituti penitenziari laziali, questo è l'obiettivo del protocollo d’intesa tra la Regione Lazio e il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria Lazio-Abruzzo-Molise, firmato nella mattina del 4 giugno.


L'accordo ha una durata di tre anni e prevede screening oncologici, formazione del personale sanitario, e sostegno psicologico rivolto sia ai detenuti che agli agenti di polizia penitenziaria.


Rocca: «Il carcere è una sala operatoria sociale»

Per il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, quella di oggi «è una giornata importante. Interveniamo sulla prevenzione oncologica all'interno delle carceri, sulla formazione degli operatori, sulla parte sanitaria e sulla parte del sostegno psicologico agli agenti e ai detenuti. Il carcere non è un luogo di scarto ma è una sala operatoria sociale, come l'ho definita in più occasioni. Quindi, per far questo, bisogna garantire i servizi essenziali».


Un modello di integrazione istituzionale

Il protocollo mira a costruire un modello di intervento integrato tra servizi sanitari e strutture penitenziarie. Ne ha parlato anche il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Pino Cangemi (Forza Italia), promotore dell’iniziativa: «È la nostra missione garantire diritti e dignità a tutti i cittadini, compresi coloro che si trovano in situazioni di detenzione. Investire nella salute mentale e fisica è fondamentale per un reale processo di reintegrazione. Solo attraverso un approccio integrato possiamo garantire un ambiente favorevole al recupero dei detenuti».


Anche il provveditore regionale Giacinto Siciliano ha sottolineato il valore dell’iniziativa: «Il protocollo ci permette di fare una serie di interventi aggiuntivi rispetto a quelli già previsti all'interno delle carceri del Lazio. Questo dimostra grande attenzione nei confronti di tutti quelli che vivono nelle carceri. In un momento difficile, siamo felici e grati all'amministrazione regionale: il protocollo ci darà la possibilità di intervenire in modo significativo a tutela delle persone detenute».


Con questa firma, la Regione Lazio si impegna a promuovere un percorso virtuoso che mira alla tutela della salute e alla dignità di chi vive e lavora nelle strutture penitenziarie, ponendo al centro il diritto alla cura come pilastro di riabilitazione sociale.

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