Sciopero dei trasporti, la situazione a Roma in aggiornamento
- Redazione La Capitale
- 20 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Sciopero in corso nella giornata del 20 giugno. Protesta in programma fino alle 17 e poi dalle 20 a fine servizio. Regolari in nottata le linee notturne

Sta interessando anche Roma lo sciopero nazionale dei trasporti indetto per il 20 giugno (con le fasce di garanzia) dai sindacati Usb, Cub e Sgb. La protesta interesserà la rete Atac, i bus gestiti dai privati (Roma Tpl, Autoservizi Troiani/Sap e Autoservizi Tuscia/Bis) e Cotral. Sulla rete Atac lo sciopero riguarda anche i collegamenti eseguiti da altri operatori in regime di sub-affidamento.
La situazione in aggiornamento
Al momento lo sciopero è in corso, programmato fino alle 17. Servizio regolare poi tra le 17 e le 20 quando ripartirà la protesta fino a fine servizio.
Il trasporto in città al momento come da aggiornamento di RomaMobilità:
La metro A prosegue il servizio, chiusa soltanto la stazione Re di Roma.
La metro B-B1 prosegue il servizio.
La metro C prosegue il servizio.
Ferro-tramvia Termini Centocelle: chiusa.
Per bus, filobus e tram possibili cancellazioni di corse e/o linee.
Oltre a ciò non è previsto il servizio di contact center di Roma Mobilità 0657003, mentre farà servizio regolare per l'intera giornata lo sportello permessi di via Silvio D'Amico.
Gli altri servizi
Le linee notturne
Il servizio tornerà regolare di notte e sono garantite tutte le linee notturne ("N") mentre potrebbero subire cancellamenti quelle linee programmate oltre la mezzanotte, come 8, 38, 44, 61, 86, 170, 246, 301, 314, 404, 444, 451, 664, 881, 916 e 980.
I treni
Sino alle 21 di oggi, sciopero anche in Trenitalia. Per il trasporto Regionale di Trenitalia, sono garantiti i servizi essenziali dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 di venerdì. I dettagli.
Accessibilità
Durante lo sciopero, nelle stazioni della rete metro-ferroviaria Atac che resteranno eventualmente aperte, non sarà garantito il servizio di scale mobili, ascensori e montascale.
Biglietterie, parcheggi di scambio e bike parking
Sempre nel corso dell'agitazione, non sarà assicurato il servizio delle biglietterie Atac in metro; i parcheggi di interscambio resteranno aperti. Il servizio delle biglietterie on-line non subirà alcuna interruzione. Inoltre è sempre possibile pagare direttamente in stazione o a bordo di bus e tram con carte di credito/debito.
Durante la protesta, nelle stazioni della rete metro - ad eccezione di Ionio e Arco di Travertino - non sarà possibile utilizzare i bike box; il deposito o il ritiro della bici potrà essere effettuato, quindi, al di fuori della fascia di sciopero.
Le motivazioni dello sciopero
Sul sito di Atac vengono quindi resi noti i motivi dello sciopero, qui riportati:
contro il genocidio in Palestina, la fornitura di armi ad Israele e l'assenza di un intervento concreto per dissociarsi dagli orribili crimini perpetrati dal Governo di Israele;
per la rottura delle relazioni diplomatiche e commerciali con Israele e comunque e per interrompere la sistematica azione genocida nei confronti del popolo palestinese:
contro la guerra, l'economia di guerra e l'aumento delle spese militari, in aggiunta ai 40 miliardi di Euro già previsti per il triennio in corso;
per la pace anche nel conflitto Russia-Ucraina e gli investimenti su sanità, scuola, trasporti, welfare il cui peggioramento approfondisce le disuguaglianze e la povertà esistenti;
contro lo sfruttamento sul lavoro, la precarietà ed il contenimento delle retribuzioni sia in sede di rinnovo dei contratti del settore pubblico sia del settore privato, ad opera di organizzazioni sindacali che sottoscrivono intese impopolari e spesso senza sottoporle all'approvazione dei lavoratori.
per forti aumenti dei salari e delle pensioni, comprese le minime a mille euro al mese e il superamento del sistema contributivo, così da permettere di recuperare il potere di acquisto eroso dall'inflazione;
per l'approvazione di una misura di salario minimo non inferiore a 12 euro l'ora e la reintroduzione di un meccanismo di adeguamento delle retribuzioni all'andamento del costo della vita;
contro l'assenza di politiche sociali a cominciare dall'emergenza abitativa e la mancanza di piani di sviluppo dell'edilizia popolare;
per una seria riforma degli ammortizzatori sociali;
contro l'assenza di politiche industriali capaci di affrontare le transizioni in corso e di superare la fase di forte conflittualità, innescando un processo di ulteriore deindustrializzazione e sfruttamento delle classi popolari e dei lavoratori;
contro la scelta autoritaria in materia di leggi repressive del dissenso e del conflitto sociale, a cominciare dal nuovo decreto sicurezza che introduce numerosi nuovi reati e l'aumento delle pene per impedire lo sviluppo della protesta sociale;
contro le morti sul lavoro;
per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro;
contro la legge "Sbarra" con cui il Governo, approvando frettolosamente quanto proposto dalla Cisl, tenta di scaricare sui lavoratori il rischio di impresa con gravi conseguenze su salari e condizioni di lavoro.