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Primavalle, l'impianto sportivo «Sbardella» torna al Campidoglio: via l’ex gestore moroso

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 21 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

A garantire la continuità delle attività sportive sarà l’Asp Asilo Savoia, già attiva sul territorio con progetti di inclusione e legalità attraverso lo sport

centro sportivo sbardella

Si aggiunge un tassello nella battaglia per la legalità negli impianti sportivi romani. Questa mattina il comune di Roma ha ripreso possesso del centro sportivo comunale «Antonio Sbardella» di via Cardinal Capranica, nel quartiere di Primavalle, dopo anni di morosità da parte del precedente gestore.


Centro sportivo Sbardella, dieci anni di morosità e una sentenza del Tar

«L’ex concessionario – spiega l'assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Campidoglio, Alessandro Onorato– non ha versato il canone mensile dal 2013 al 2017 e poi ancora dal 2019 al 2025, accumulando un debito di oltre 96mila euro su un canone previsto di appena 680 euro al mese. Dopo la sentenza del Tar che ha confermato la decadenza della concessione, disposta già nell’aprile 2019, oggi siamo riusciti a rientrare pienamente in possesso della struttura grazie a un’azione coordinata con la polizia locale e l’avvocatura capitolina».


A garantire la continuità delle attività sportive sarà l’Asp Asilo Savoia, già attiva sul territorio con progetti di inclusione e legalità attraverso lo sport. «Le attività in corso, come il centro estivo, proseguiranno senza interruzioni – assicura Onorato – mentre si procederà con un bando pubblico per l’individuazione del nuovo concessionario. Asilo Savoia, nel frattempo, si farà carico anche di iniziative speciali: forniture gratuite di kit sportivi e borse di studio per la scuola calcio, destinate ai ragazzi del quartiere che si distingueranno nel percorso scolastico».


L’operazione si inserisce in un percorso più grande di recupero degli impianti sportivi comunali morosi o con concessioni decadute, già avviato nei mesi scorsi dall’amministrazione capitolina. «Dopo il Galoppatoio di Villa Borghese, l’ex Orange, Villa Glori, il Circolo Belle Arti a Roma Nord e l’impianto di via Aspertini a Torre Angela – ricorda l’assessore – oggi anche all’Aurelio abbiamo scritto un altro capitolo importante. È la conferma che stiamo mantenendo la promessa fatta ai cittadini: riprenderci gli impianti gestiti da chi ha guadagnato per anni sulle spalle dei romani, senza rispettare le regole e accumulando debiti con il Comune per oltre 20 milioni di euro».


«Abbiamo già calendarizzato nuove operazioni – conclude Onorato – per porre fine a un sistema che ha danneggiato per troppo tempo i cittadini, lo sport e l’amministrazione pubblica».

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