«Viro» di Abbondanza e Bertoni: il teatro danza arriva al Palladium di Roma Tre
- Edoardo Iacolucci
- 17 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Lo spettacolo fa parte di In Levare, l’unica stagione dedicata alla danza contemporanea a Roma, ideata e prodotta dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita - Spellbound, sotto la direzione artistica di Valentina Marini

Venerdì 21 febbraio alle ore 20:30, il Teatro Palladium di piazza Bartolomeo Romano alla Garbatella ospita Viro, l'ultima creazione dei maestri del teatro danza italiano, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. Lo spettacolo fa parte di In Levare, l’unica stagione dedicata alla danza contemporanea a Roma, ideata e prodotta dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita - Spellbound, sotto la direzione artistica di Valentina Marini.
Un debutto atteso nella scena della danza contemporanea
Presentato per la prima volta a Roma in collaborazione con Fondazione Musica per Roma/Festival Equilibrio, Viro ha debuttato nel settembre 2024 all’Auditorium Melotti di Rovereto, nell’ambito di Oriente Occidente Dance Festival. Con questo spettacolo, la Compagnia
Abbondanza/Bertoni conclude la trilogia dedicata all’identità, iniziata con Idem - Io contengo moltitudini (2022) e Femina (2023), quest’ultimo già in scena per Orbita | Spellbound e nominato ai Premi Ubu 2023 come «Miglior spettacolo di danza».
«Viro»: esplorazione della mascolinità tra danza e teatro
Come ideale controparte di Femina, Viro esplora la mascolinità contemporanea attraverso un duetto intenso interpretato da Cristian Cucco e Filippo Porro. I due danzatori incarnano una creatura spezzata, inconsapevole del proprio sdoppiamento, che amplifica la sua essenza tra opposti stati emotivi: autocompiacimento eroico e depressione latente.
Secondo Michele Abbondanza, regista dello spettacolo, Viro è una figura che unisce forza e fragilità, virilità e ironia, incarnando stereotipi e contraddizioni della mascolinità nel XXI secolo. La performance si muove su una scena completamente nera, con le luci di Andrea Gentili e la colonna sonora tratta dall’album Death of a Typographer di Byetone (Olaf Bender), pioniere della musica techno berlinese.
Un viaggio tra danza, musica elettronica e sociologia
La coreografia, firmata da Antonella Bertoni, presenta due danzatori speculari, due avatar della mascolinità contemporanea, definiti «minuscolisti». Il ritmo incalzante della musica elettronica di Byetone guida la narrazione, imponendo una struttura rigorosa alla danza. Viro diventa così una partitura sociologica che riflette le dinamiche della società attuale, ponendo interrogativi senza offrire risposte, come solo il teatro danza sa fare.
La Compagnia Abbondanza/Bertoni, fondata nel 1989, conferma ancora una volta il proprio linguaggio coreografico unico e riconoscibile, consolidandosi tra le realtà artistiche più influenti in Italia, grazie a una produzione prolifica, un’intensa attività pedagogica e una costante divulgazione del teatrodanza.
Incontro di approfondimento: «Stillness Before Bach»
Prima dello spettacolo, alle ore 18:00 presso Moby Dick – Biblioteca Hub Culturale, si terrà l’incontro Stillness Before Bach: Danza e Musica nel Novecento, con Stefano Tomassini, critico di danza e Professore Associato presso l’Università Iuav di Venezia. L’incontro esplorerà la ricezione coreografica della musica di J. S. Bach nel XX secolo, offrendo un'interessante introduzione allo spettacolo della serata.