- Redazione La Capitale
Villa Borghese, ecco com'è il giardino delle Esedre dopo il restauro
Aggiornamento: 27 giu
Completato l’intervento di restauro e valorizzazione dell’Esedra dei Draghi e della fontana del Giardino delle Erme e la riqualificazione del verde del IV giardino segreto di Villa Borghese
Riaprono al pubblico l’Esedra dei Draghi e la fontana del Giardino delle Erme, dopo circa quattro mesi di lavori di restauro. Da giovedì 27 giugno viene riconsegnato alla cittadinanza uno spazio architettonico di pregio di età barocca, completamente rinnovato, valorizzato e comprensivo della riqualificazione del verde del giardino, conosciuto anche come IV giardino segreto di Villa Borghese. L'area recuperata sarà dunque aperta e visitabile tutti i giorni dalle 8 alle 19. Gli interventi, che rappresentano un tassello importante del più ampio piano di recupero di Villa Borghese, sono stati realizzati grazie a una donazione di prestazioni della società Izi, per un importo complessivo di 100 mila euro.
L'azienda di consulenza, che ha gestito anche la direzione dei lavori e l’adeguamento funzionale degli impianti, ha finanziato le operazioni attraverso una nuova procedura di elargizione, adottata dall’amministrazione per la prima volta: un accordo tra pubblico e privato che può essere replicato per il recupero dei beni architettonici e la riqualificazione delle aree verdi del patrimonio cittadino. Così i lavori sono stati promossi dall’assessorato alla Cultura di Roma Capitale, eseguiti sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con l’assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti.
Gli interventi di restauro
Gli interventi sul monumentale portale d’ingresso hanno consentito il pieno recupero degli intonaci e delle tinteggiature originali e il ripristino del ricco apparato decorativo in stucco, costituito dalle cornici, dalle nicchie ovali con all'interno delle copie di busti romani e dalle sfere di travertino che impreziosiscono l’attico insieme ai due draghi araldici, oltre al recupero del cancello seicentesco.
Sono stati utilizzati materiali speciali, compatibili con quelli originali, e particolare attenzione è stata posta per l’integrazione delle coperture in cotto realizzata con mattoni di analogo impasto e tipologia di quelli seicenteschi.
La preziosa fontana di epoca romana posta al centro del giardino, in marmo lunense, è stata liberata da spessi strati di calcare e concrezioni, riportando alla luce la superficie marmorea originale. Il ripristino dell’impianto di alimentazione e scarico dell’acqua ha poi permesso di riattivarne il funzionamento dopo anni di inattività. L’area infine è stata dotata di un nuovo impianto di illuminazione artistica. E prossimamente, grazie ai fondi Pnrr Caput Mundi sono previsti altri importanti interventi di restauro sull’intero sistema costituito dai Giardini Segreti, dall’Uccelliera e dal Casino della Meridiana.
Gualtieri: «Un nuovo tassello per la valorizzazione»
«Un nuovo tassello nel nostro percorso di valorizzazione del nostro immenso patrimonio storico, artistico e culturale, dal grande progetto di passeggiata archeologica nell’area dei Fori, passando per l’apertura del museo della Forma Urbis, fino al rilancio di largo Argentina e nei prossimi mesi di piazza Augusto Imperatore», ha commentato il Sindaco Roberto Gualtieri. Mentre l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, ha raccontato che la società Izi «ha voluto celebrare i suoi quarant'anni di attività con una donazione alla città secondo una nuova formula di accordo tra pubblico e privato. Una modalità di collaborazione molto interessante che spero stimoli altre realtà private a percorrerla».
«Questa villa - ha aggiunto Sabrina Alfonsi, assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti del Campidoglio - è parte del nostro immaginario collettivo, un luogo del cuore della città, con un giardino segreto che rinasce e torna a splendere come uno dei suoi posti più belli. Un luogo da scoprire, nel quale invito le romane e i romani ad immergersi tra agrumi, rose antiche, bulbi e melangoli, curati dal Servizio giardini di Roma Capitale». E infine ha detto il presidente di Izi, Giacomo Spaini: «Il mutuo rapporto di scambio tra un’impresa e la propria città non deve limitarsi all’offerta di lavoro e crescita economica da un lato e all’offerta di servizi e infrastrutture dall’altro. Le imprese, quelle di successo e radicate nel territorio, devono essere in grado di restituire qualcosa in più».
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