Via libera del Campidoglio per i nidi convenzionati: i sindacati protestano
- Redazione La Capitale
- 10 ago 2024
- Tempo di lettura: 2 min
L'obiettivo del Campidoglio è potenziare il servizio dei nidi nei territorio in cui è più necessario, dunque nei municipi V, VI, VII, XIV e XV

«Finalmente si riapre il processo di convenzionamento di nidi privati autorizzati» nei municipi V, VI, VII, XIV e XV. L'annuncio arriva da Claudia Pratelli, assessora alla Scuola del Campidoglio, che ha anche anticipato la pubblicazione a settembre del nuovo bando. Una notizia che, secondo l'assessora, «si attendeva da più di 6 anni», visto che «l'ultimo convenzionamento risale al 2018-2019».
Pratelli: «Potenziare i nidi nelle aree in cui c'è più bisogno»
Riaprire ai convenzionamenti dei nidi privati è necessario «per meglio rispondere alla crescente domanda, registrata in particolare negli ultimi due anni, con un vero boom di iscrizioni del 2023-2024. Risultati di cui andiamo orgogliosi - sostiene Pratelli - e che ci dicono che le azioni messe in campo per rilanciare i servizi 0-3 comunali (dall’abbattimento delle tariffe all’estensione oraria, dalla semplificazione delle iscrizioni alle campagne informative) sono la strada giusta».
Conclude infine con una specifica sui territori: «Per migliorare la distribuzione dei nidi, partiamo dall'esistente, consideriamo le 21 nuove strutture previste nei prossimi 2 anni e in questa prima fase puntiamo a potenziare le aree dove i dati ci dicono ci sia più bisogno: municipi 5, 6, 7, 14 e 15. A questa prima fase ne seguiranno ulteriori negli altri municipi».
Uil Flp: «Roma sacrifica l'infanzia sull'altare del profitto»
Il provvedimento tuttavia non piace ai sindacati, che protestano contro i convenzionamenti. «Roma Capitale sacrifica l'infanzia sull'altare del profitto», spiega Mirko Anconitani, segretario responsabile Uil Flp Roma Capitale. E chiarisce: «Mentre i nidi privati prosperano grazie alle convenzioni, quelli pubblici crollano sotto il peso del disinteresse e dei mancati investimenti dell'amministrazione. Un doppio binario inaccettabile che penalizza i bambini, le famiglie e il personale sempre più anziano, sottopagato e precario».
Anconitani infine cita le richieste dei dipendenti pubblici: «Mentre l'amministrazione celebra i risultati dei nuovi bandi, le lavoratrici e i lavoratori del settore pubblico denunciano da settimane il silenzio assordante di fronte alle loro richieste: più risorse, una governance efficace e chiarezza sull'applicazione della legge 55/2024 (Disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione dei relativi albi professionali, ndr). Un silenzio che rischia di compromettere il futuro dei servizi educativi della città».