Veicoli a noleggio immatricolati a Trento e Bolzano per pagare meno tasse, Gualtieri: «Il governo cambi la normativa»
I sindaci delle città metropolitane di Roma, Napoli, Milano e Palermo, rispettivamente Roberto Gualtieri, Gaetano Manfredi, Giuseppe Sala e Roberto Lagalla, hanno scritto una lettera al ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti, al viceministro Maurizio Leo e alla ragioniera generale dello Stato Daria Perrotta, per evidenziare i problemi legati alla normativa relativa all’imposta provinciale di trascrizione (Ipt)
Sono 321 le società di veicoli a noleggio che hanno trasferito solo formalmente la loro sede legale nelle province autonome di Trento e Bolzano per pagare meno tasse. A farlo sapere sono i sindaci delle città metropolitane di Roma, Napoli, Milano e Palermo, rispettivamente Roberto Gualtieri, Gaetano Manfredi, Giuseppe Sala e Roberto Lagalla, nella lettera indirizzata al ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti, al viceministro Maurizio Leo e alla ragioniera generale dello Stato Daria Perrotta, per evidenziare i problemi legati alla normativa relativa all’imposta provinciale di trascrizione (Ipt). Criticità che danneggiano non solo le province interessate ma anche l’erario, dal momento che i tributi versati a Trento e Bolzano non contribuiscono al sistema perequativo dello Stato.
A Trento e Bolzano immatricolato il 67 per cento dei veicoli a noleggio
«Nel 2022 nelle due province autonome - hanno messo nero su bianco i sindaci - sono stati immatricolati il 67 per cento dei veicoli destinati al noleggio senza conducente in Italia e ciò corrisponde al 20 per cento del totale rispetto a tutto il territorio nazionale per qualunque uso». Ciò significa che Le compagnie di noleggio e le flotte aziendali per risparmiare sulle tasse hanno trasferito la loro sede legale a Trento e Bolzano, nonostante operino principalmente a Roma e Milano. Nello specifico la Capitale reclama un miliardo di euro di elusione fiscale dal 2011, anno in cui l'Ipt è passata da imposta fissa a proporzionale.
La proposta dei sindaci metropolitani
Per questo ora la speranza dei sindaci metropolitani è che la normativa venga modificata, collegando il gettito dei tributi al territorio di effettiva operatività delle aziende, sostituendo il criterio della sede legale con quello della sede amministrativa. Segnalando infatti un'evidente sperequazione, nella lettera scritta a Giorgetti e Perrotta, viene evidenziato anche come «in Trentino-Alto Adige è residente il 2 per cento della popolazione italiana, dato corrispondente a quello dell’immatricolazione per i privati. Viene incassato, in tal modo, un gettito pari a 10 volte il fabbisogno».
La richiesta di intervento del governo
Dunque Gualtieri, Manfredi, Sala e Lagalla, alla luce di questa situazione, hanno chiesto una «incisiva azione del governo per affrontare e risolvere queste criticità», auspicando un intervento normativo «che renda più equa e trasparente la gestione dell’Ipt e che possa garantire alle città metropolitane e alle province le risorse necessarie per adempiere le loro funzioni». Per concludere quindi i sindaci hanno allegato un’ipotesi normativa condivisa con Anci e Upi, chiedendo di poterla analizzare anche con ministero e ragioneria per arrivare a un punto di incontro condiviso.
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