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Vandalizzata la targa dedicata al partigiano Clemente Scifoni in piazza della Marranella

Redazione La Capitale

Un atto di vandalismo scuote la memoria storica della resistenza a Roma, suscitando indignazione tra le istituzioni locali e le associazioni antifasciste

targa dedicata al partigiano Clemente Scifoni
Targa dedicata al partigiano Clemente Scifoni

La targa commemorativa dedicata al partigiano Clemente Scifoni, posta in piazza della Marranella, è stata vandalizzata. Un gesto che ha suscitato indignazione e sdegno da parte delle autorità locali e delle associazioni che si battono per la memoria storica e la difesa dei diritti democratici.


Un’offesa alla memoria e ai principi di civiltà

Il presidente del municipio V, Mauro Caliste, ha condannato fermamente l'atto di vandalismo, definendolo «ignobile». «Questo gesto rappresenta un’offesa non solo alla memoria di un uomo che ha lottato con coraggio per la libertà e i valori democratici del nostro Paese, ma anche ai principi di rispetto e civiltà che dovrebbero animare ogni comunità», ha dichiarato Caliste, esprimendo anche il suo profondo sdegno e amarezza per quanto accaduto.


Clemente Scifoni, partigiano gappista attivo nell'VIII zona di Roma e iscritto alla sezione Giordano Sangalli di Centocelle, è stato un simbolo della resistenza contro il nazifascismo. La targa dedicata alla sua memoria, installata in un'area simbolica della Capitale, non rappresenta solo un segno di rispetto per un uomo che ha sacrificato la sua vita per la libertà, ma anche un monito per le generazioni future a non dimenticare la lotta per la dignità e i diritti di ogni cittadino.


Solidarietà alla famiglia Scifoni e alla comunità

Il minisindaco ha inoltre espresso solidarietà alla famiglia di Clemente Scifoni, sottolineando che la comunità non permetterà che «l’ignoranza e il disprezzo per la nostra storia abbiano la meglio sui valori di cui Clemente è stato un simbolo». Caliste ha anche espresso vicinanza alla sezione di Rifondazione Comunista di via Bordoni, recentemente vittima di un altro atto di vandalismo. «Anche a loro va la nostra solidarietà, perché ogni attacco a chi si impegna per preservare la memoria della resistenza è un attacco alla nostra libertà», ha aggiunto il presidente del municipio.


Vandali contro la memoria della Resistenza

Infatti, a soli 100 metri dalla targa vandalizzata, si trova la sede di Rifondazione Comunista, anch'essa recentemente presa di mira da atti di vandalismo. Bottiglie di birra sono state lanciate contro la vetrata senza causare danni significativi, mentre una bandiera LGBT+ è stata strappata. Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, insieme a Elena Mazzoni, segretaria della federazione di Roma, ha espresso il proprio sdegno per l’episodio, affermando che «i fascisti provano fastidio per la memoria della resistenza partigiana e per la presenza dei comunisti sul territorio». «Non ci lasceremo intimidire da questi atti vigliacchi – hanno aggiunto – la nostra organizzazione popolare si muove e cresce alla luce del sole, e alla riapertura delle scuole distribuiremo un volantino con la storia di Clemente Scifoni».


Chi era Clemente Scifoni

Clemente Scifoni, nato a Torpignattara il 17 ottobre del 1925 in una famiglia operaia e antifascista, è stato uno dei tanti giovani che hanno scelto di combattere contro il nazifascismo. Come ricordato dall'ANPI di Roma in occasione della sua scomparsa nel gennaio del 2021, Scifoni partecipò a numerose azioni contro i fascisti nella zona dell'VIII e fu protagonista dell’operazione contro il commissario Stampacchia, amico dei nazisti. Dopo aver dovuto rifugiarsi sul Monte Tancia, continuò a combattere come garibaldino. Arrestato a Roma a causa di una delazione, fu torturato a via Tasso e successivamente trasferito a Regina Coeli fino alla Liberazione di Roma.


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