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Una valle che esiste perché resiste. La lunga storia della Caffarella e le lotte del suo Comitato

Giacomo Zito

La Valle della Caffarella, parte del Parco dell’Appia Antica, è al centro di 40 anni di lotte del Comitato per la sua tutela e accessibilità


Foto del comitato per il parco della caffarella


La storia della Valle della Caffarella, cuneo verde fin nel cuore di Roma parte della più grande area verde urbana d’Europa, è una storia di lotta portata avanti per decenni da diverse associazioni e comitati delle zone limitrofe.


Tra queste spicca il Comitato per il Parco della Caffarella, un’associazione di volontariato che, proprio lo scorso ottobre, ha spento 40 candeline.


La sua storia è strettamente legata a quella del Parco Regionale dell’Appia Antica. Il Comitato infatti cura sotto diversi aspetti la sua fruibilità, difendendone il valore di bene pubblico.


Il lavoro del Comitato non si ferma però qui. Perché se la sola manutenzione del Parco richiede già un grande impegno, sono le vicende legali che spesso bloccano la possibilità di ampliare la pubblica fruibilità di questo immenso polmone verde.



La valle della caffarella con le pecore al pascolo
La valle con le pecore al pascolo. Cortesia del Comitato per il Parco della Caffarella

Le vicende legali


Tra le più lunghe e dibattute vicende legali che il Comitato sta seguendo, c’è quella legata allo sgombero (atteso da ormai 20 anni) di 13,5 ettari di terreno pubblico ancora in mano ai privati. 


Un intervento atteso nonostante i numerosi tavoli interdipartimentali aperti nel corso degli ultimi due decenni dalle diverse giunte comunali. L’esproprio, infatti, è stato ordinato il 3 marzo del 2005 dalla giunta guidata dall’ex sindaco di Roma Walter Veltroni all’interno del più vasto esproprio di 40 ettari di Caffarella (secondo esproprio).


Nell’attesa il Comitato non è però rimasto con le mani in mano. Grazie all’impegno dei suoi volontari, infatti, lo stesso si è adoperato per portare avanti altre iniziative di tutela e salvaguardia di un bene pubblico minacciato da interessi privati e inadempienze pubbliche.


La storia del Comitato in un volume


In occasione dei festeggiamenti dei 40 anni, di fronte a centinaia di cittadini, una delle colonne portanti del Comitato, Roberto Federici, ha ripercorso nel dettaglio le tappe di quattro decenni di attività. Nel volume “Caffarella, il Parco che non c’era”, autoprodotto grazie al sostegno di centinaia di cittadini si racchiude in meno di 200 pagine tutto ciò che c’è da sapere in merito.


presentazione del libro del comitato della caffarella

La storia parte dalle lotte negli anni 80 per ripulire quella che era a tutti gli effetti una discarica a cielo aperto, per arrivare all’esproprio i cui fondi sono stati ottenuti dal Comitato grazie alla presentazione di 13.000 firme al Parlamento Italiano. 


Le iniziative ancora in corso


Tra le iniziative che ad oggi interessano il Comitato, si annovera la raccolta firme per porre un limite di velocità a 30km/h sul tratto di via Latina che lambisce il Parco, prima di intercettare largo Tacchi Venturi.


Dalla sua nascita, inoltre, il Comitato porta avanti numerose iniziative per richiudere nuovamente al traffico la via Appia Antica, puntando a farne una via completamente pedonale. 


Si ricorda inoltre il monitoraggio del fiume Almone, l’eliminazione dello scarichi fognari di 27.000 abitanti di Quarto Miglio e Statuario nel fiume e infine le pressioni che vengono continuamente fatte affinché si faccia chiarezza sugli scarichi abusivi che ancora interessano il terzo fiume della città. 


Tutto questo senza dimenticare l’impegno che viene portato avanti da volontarie e volontari attraverso diverse iniziative che fanno della Caffarella un Parco sempre più aperto, sempre più pubblico e sempre più accessibile alla cittadinanza che ne vive con interesse le vicende e ne condivide le battaglie.


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