Un parco per Antonio De Falchi
- Redazione La Capitale
- 31 lug 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Al tifoso romanista, ucciso il 4 giugno 1989 all'esterno dello stadio San Siro a Milano, è stato intitolato il parco di Torre Spaccata

Le istituzioni e i tifosi giallorossi si sono riuniti ieri al parco di Torre Spaccata, in via Michele Pane 39, per ricordare Antonio de Falchi. Al tifoso romanista, ucciso il 4 giugno 1989 all'esterno dello stadio San Siro a Milano, è stata intitolata l’area verde e, nel corso della cerimonia, Roberto Gualtieri ha svelato la targa a lui dedicata.
«Un simbolo»
Il sindaco ha sottolineato che l’iniziativa ha coinvolto tutta la comunità: il municipio, il consiglio comunale, le Istituzioni, la città, il mondo dello sport e i tifosi della Roma. «Bellissimo - ha detto Gualtieri - che il nome di Antonio sia sempre presente, un simbolo di un'ingiustizia subita, una vita spezzata, una violenza terribile». Per il sindaco «Antonio è diventato un simbolo, non solo della Roma ma di tutti coloro i quali credono che lo sport sia gioia, amicizia e rispetto. Che questo - si è poi augurato - possa essere un parco vivo, animato, dove vogliano venire i bambini, dove sia bello stare. Abbiamo il dovere di ricordare e onorare la memoria di Antonio».
«Si è avverato il desiderio di mamma»
Oltre ai tifosi hanno partecipato alla cerimonia Marco a Anna De Falchi, fratello e sorella di Antonio: «A distanza di 35 anni- ha detto Anna- si è avverato il desiderio di mamma Esperia». Presenti all’inaugurazione del parco anche la CEO della Roma, Lina Souloukou, il calciatore Angeliño e la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli.
«Impegno contro la violenza»
«Antonio era un giovane che insieme ai suoi amici era andato a vedere la Roma a Milano», ha ricordato Celli. «La sua unica colpa - ha aggiunto - fu quella di essere un romanista, per questo fu aggredito fino alla morte. La famiglia ha lottato con grande dignità ricevendo tanto affetto dalla tifoseria giallorossa, ma nessun riconoscimento dalle istituzioni. E oggi, dopo 35 anni, questa amministrazione ha deciso di non voltarsi più dall'altra parte e ha voluto dedicargli un parco per sottolineare l'importanza dello sport come aggregazione e per ricordare l'impegno contro ogni forma di violenza», ha concluso Celli.