Un maiale gigante davanti al Parlamento: «Oltre gli allevamenti intensivi» [VIDEO]
- Edoardo Iacolucci
- 5 mar
- Tempo di lettura: 2 min
È l’iniziativa messa in atto da Greenpeace per chiedere alla Camera di discutere al più presto la proposta di legge «Oltre gli allevamenti intensivi»

«Onorevoli, non potete più ignorarmi».
Un messaggio chiaro e inequivocabile. Questa mattina un’enorme scultura raffigurante un maiale è apparsa davanti a Montecitorio. È l’iniziativa messa in atto da Greenpeace per chiedere alla Camera di discutere al più presto la proposta di legge «Oltre gli allevamenti intensivi».
Gli attivisti dell’associazione ambientalista hanno spiegato le ragioni della loro mobilitazione:
«Abbiamo portato il nostro messaggio forte e chiaro al Parlamento: vogliamo che la nostra proposta di legge per trasformare il sistema degli allevamenti intensivi venga discussa il prima possibile»
Secondo Greenpeace, il testo è fermo in Commissione agricoltura da troppo tempo e necessita di essere calendarizzato senza ulteriori ritardi.
Un maiale simbolico per un problema ambientale e sanitario
I numeri, secondo gli attivisti, parlano da soli. Gli allevamenti intensivi assorbono circa il 70 per cento dei terreni agricoli e utilizzano oltre due terzi dell’acqua impiegata in agricoltura in Europa, risorse che potrebbero essere destinate alla produzione di cibo per il consumo umano o al ripristino degli habitat naturali.
Ma non è solo una questione di consumo di risorse.
«L’industria della carne produce rifiuti che l’ambiente non riesce a smaltire», denuncia Greenpeace.
I liquami derivanti dagli allevamenti intensivi inquinano il suolo e le risorse idriche, soprattutto in aree ad alta concentrazione zootecnica come la Pianura Padana, dove l’impatto sulla salute umana è più evidente.
Secondo i dati riportati dall’organizzazione, le emissioni di ammoniaca, direttamente collegate al numero di animali allevati, sono la seconda causa della formazione di PM2,5 in Italia, particelle inquinanti responsabili di circa 50.000 morti premature ogni anno.
«Nonostante tutto questo, ogni anno in Italia vengono allevati oltre 700 milioni di animali», sottolineano gli attivisti.
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Una proposta di legge sostenuta da migliaia di persone
Greenpeace non è sola in questa battaglia. Un anno fa, insieme a Lipu, Isde–Medici per l’ambiente, Terra! e Wwf Italia, ha presentato una proposta di legge per promuovere la transizione agro-ecologica del settore zootecnico. L’obiettivo è superare il modello degli allevamenti intensivi a favore di un sistema più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.
«La nostra proposta di legge è già stata sottoscritta da 23 parlamentari di cinque diverse forze politiche e ha raccolto oltre mezzo milione di firme» ricordano gli attivisti.
Adesso, però, la parola passa al Parlamento: «Le aule parlamentari devono fare il loro dovere senza fingere che il problema sia invisibile». Greenpeace e le altre associazioni ambientaliste si chiedono se i politici italiani saranno pronti ad accogliere questa sfida per il bene del pianeta, delle persone e degli animali. Nel frattempo, il maiale gigante rimane davanti a Montecitorio, come simbolo di una questione che non può più essere ignorata.