«Un giorno da...», il viaggio tra Roma e Civitavecchia insieme alla macchinista e alla capotreno
Come si guida un treno? Cosa accade prima che arrivino gli utenti? La Capitale, per il format «Un giorno da...», ha viaggiato insieme alla macchinista e alla capotreno del 77215. Dallo smistamento di Nuovo Salario, il deposito dove vengono preparati i convogli, Arianna e Valentina ci hanno accompagnato alla scoperta di uno dei mezzi di trasporto più utilizzati dagli utenti

Come si guida un treno? Cosa accade prima che arrivino gli utenti? La Capitale ha viaggiato da Roma Termini a Civitavecchia insieme alla macchinista e alla capotreno del 77215. Dallo smistamento di Nuovo Salario, il deposito dove vengono preparati i convogli, Arianna e Valentina - due pendolari oltre che dipendenti di Trenitalia - ci hanno accompagnato alla scoperta di uno dei mezzi di trasporto più utilizzati dagli utenti, in una tratta che dal cuore della Capitale conduce verso i comuni del litorale nord del Lazio. Un viaggio nel viaggio, tra storie di vita e di lavoro, durante il quale abbiamo visto cosa avviene nella cabina di guida e poi nei vagoni mentre salgono e scendono i passeggeri.
Arianna viene da Cassino e guida il treno da meno di un anno. «E' iniziata per caso: un amico mi ha illustrato questo mondo e mi ha incuriosito proprio il fatto di condurre un treno. Poi, visto che sentivo anche un'esigenza di indipendenza e di progettare il mio futuro, mi sono candidata tramite il sito di Trenitalia ed è andata bene».
La prima volta da macchinista
Ma come si diventa macchinista? «E' previsto un percorso formativo in aula attraverso cui, tramite degli esami, si acquisisce la licenza, a seguire si deve ottenere il certificato complementare sostenendo delle prove e affiancando dei macchinisti esperti, e poi l'esame finale». Arianna ricorda la sua prima volta: «un pò di tensione perché senti la responsabilità del ruolo ma ero consapevole della formazione ricevuta».
Da archeologa a capotreno
Valentina è un'archeologa che ha studiato all'università Sapienza. Da studentessa era pendolare e prendeva il treno ad Albano laziale per arrivare a Termini. Poi «ho cambiato il mio viaggio e ora sono capotreno anche se non era nei miei programmi». E' proprio lei la persona a cui gli utenti possono rivolgersi per chiedere ogni informazione dall'inizio alla fine del viaggio.
«Il capotreno garantisce la sicurezza e si interfaccia con i viaggiatori, è il punto di riferimento, l'anello della catena tra utenti e azienda», ha spiegato.
Come gestisci ritardi e disagi? «Siamo formati per gestire queste fasi così come quelle di normalità: abbiamo delle procedure da seguire e da mettere in campo per portare ai viaggiatori la nostra professionalità».
C'è una storia che ti ha colpito durante il tuo lavoro? «Ce ne sono tante ma una in particolare: quella di una ragazza che, in seguito alla denuncia della madre, è stata ritrovata sul treno grazie alla collaborazione di tutti».
Come si guida il treno
Dal deposito abbiamo percorso prima il viaggio fino a Roma Termini, insieme agli altri addetti e al direttore regionale di Trenitalia Fausto Del Rosso. Siamo entrati nella cabina di guida dove Arianna ci ha spiegato come si guida il treno:
«Bisogna verificare la piena funzionalità di tutte le apparecchiature come l'efficienza del sistema climatico, dei bagni, delle porte. Poi si prova la frenatura e la trazione e c'è un ausilio digitale per i macchinisti con dei comandi. Siamo in contatto con la sala operativa e con il regolatore della circolazione che ci darà il segnale di via libera, ovvero la conferma che il treno può partire».
Donne al comando
Ci sono ancora molti stereotipi di genere rispetto alle donne al comando nei luoghi di lavori. Come è la tua esperienza da questo punto di vista? «Non ho avuto questi problemi ma quando riusciamo a risolvere delle questioni particolari ci viene detto "capotreno molto gentile" o "che bel capotreno" mentre a noi piacerebbe sentirci dire che siamo anche brave», risponde Valentina.
«Non ho mai percepito forme di pregiudizio: dalla clientela ho trovato piacevole stupore cioè sono stupiti dalla mia presenza alla conduzione di un treno», dice Arianna. Ma si fidano di te? «Eh, sì».
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