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Redazione La Capitale

Tre detenuti minorenni sono evasi dal carcere di Casal del Marmo

Hanno approfittato della confusione generata da una rissa per scappare dal penitenziario

Tre minorenni sono evasi dal carcere di Casal del Marmo
Tre minorenni sono evasi dal carcere di Casal del Marmo

Tre detenuti di nazionalità tunisina sono evasi dal carcere minorile di Casal del Marmo.

Stando alle prime ricostruzioni, intorno alle 17.30 di ieri, i ragazzi stavano giocando a calcio nel cortile del penitenziario quando è scoppiato un accenno di rissa. Approfittando della confusione, i tre sono riusciti a scappare al controllo dei secondini, così raccontano i testimoni.

A dare l’allarme sono stati gli agenti della penitenziaria, gli stessi che da tempo, attraverso i sindacati, denunciano una situazione diventata ormai insostenibile.


Si tratta del terzo grave episodio nel carcere minorile nelle ultime settimane. L'8 giugno scorso in un incendio sono rimasti feriti tre ragazzi che sono stati portati in ospedale. Il 7 luglio un principio di rivolta aveva portato la penitenziaria a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine. Nel 2013 ci fu un'altra evasione dall'istituto, con annessa aggressione a un operatore civile. 

Attualmente nell’istituto IPM “Casal del Marmo” sono 55 i detenuti su una capienza di 45, tra uomini e donne. Massimo Costantino, segretario della Fns Cisl ricorda come «nelle carceri minorili non esistono circuiti differenziati e ciò rende molto oneroso il lavoro, laddove detenuti con psicopatologie, problemi di dipendenza ed altre patologie e diverse etnie in spazi relativamente stretti alza il livello di tensione. I pochi poliziotti rimasti sono costretti a turni massacranti senza turn over o assegnazione di nuove unità».


Le dichiarazioni dei sindacati

Massimo Costantino, inoltre, spiega che «servono ulteriori interventi da parte del Governo, perché quelli già messi in campo dallo scorso anno con punte di nuove assunzioni – finalmente – mai viste prima in questi numeri, sono insufficienti a gestire quella che ormai è una grave emergenza». Per la Fns Cisl Lazio «occorrono che siano messe in atto iniziative atte a garantire la sicurezza e benessere del personale , oltre, a ribadire che non vi è più tempo da perdere e che, infine, la questione della carenza di personale deve essere affrontata definitivamente e, non da meno, data la situazione occorre diminuire il numero dei detenuti presenti». «Non conosciamo ancora l’esatta dinamica e le circostanze della fuga, l’unica certezza è la disfatta del sistema penitenziario, sia che si guardi agli adulti sia che ci si riferisca ai minori», commenta Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA polizia penitenziaria.

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