Trastevere, turista aggredito. Lo aiuta il presidente di Retake Roma: «Lo stavano uccidendo per una catenina d'oro»
Aggiornamento: 5 nov
Turista aggredito a Trastevere, il Presidente di Retake Roma interviene e lo salva: «La città non è sicura»
«La situazione è molto delicata, è necessario intervenire con nuove normative adatte a questi fenomeni urbani». Sono le parole di Cristiano Tancredi, presidente di Retake Roma, intervenuto insieme a un altro volontario per sedare la situazione: «A noi cittadini spetta il compito non di sostituirci alle forze dell'ordine perché non è questo l'obiettivo che intendiamo raggiungere, ma almeno di non rimanere indifferenti. Bisogna investire sulle nuove generazioni, infondendo maggior senso civico e rispetto sia del prossimo che dei luoghi comuni. Abbiamo il diritto di vivere in una città sicura e curata».
Il presidente di «Retake Roma» si riferisce ad un grave episodio avvenuto lo scorso 2 novembre a Trastevere, purtroppo, come altri rioni del Centro, legato da troppo tempo a fenomeni di iperturismo e vita notturna fuori ogni logica.
L'aggressione a Trastevere: «Gli hanno rotto il labbro»
Lo scorso sabato sera infatti Tancredi e un altro volontario di Retake Roma, si sono gettati immediatamente in mezzo a una lite per salvare un turista che alcuni giovani ragazzi stavano aggredendo a piazza Santa Maria in Trastevere.
Il tutto con 7 pattuglie della polizia locale di Roma nella piazza: «La faccia di quel turista incredulo e con un labbro rotto, che stavano per uccidere per una collanina d'oro, diceva tutto e mi è rimasta impressa per tutta la notte - le parole di Tancredi -. Questa città ha seri problemi di sicurezza urbana e di ordine pubblico. Continuiamo a regalare pessime cartoline in Italia e all'estero anche in vista del Giubileo - aggiunge il presidente dell'associazione di volontariato -. Tutto questo non è tollerabile. Inoltre, è più che evidente un problema serio di delinquenza giovanile. Il branco che abbiamo fermato avrà avuto un'età media di 16/17 anni eppure la maggior parte sembravano alticci e sotto effetti di droghe».
Quindi Tancredi spiega: «Io e l'altro volontario siamo stati sicuramente molto imprudenti, lo ammettiamo. Tuttavia se non fossimo intervenuti, forse oggi quel ragazzo derubato non ce l'avrebbe fatta e sui giornali avremmo letto l'ennesimo caso di cronaca nera in una città che si sta sempre più perdendo tra degrado, criminalità e delinquenza. La polizia locale ci ha spiegato di avere le mani legate in quanto minorenni e che devono intervenire i carabinieri»
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