Termovalorizzatore di Santa Palomba, Gualtieri: «Inquinerà meno di una via trafficata di Roma»
Aggiornamento: 16 ott
I dati forniti nel corso della conferenza stampa in Campidoglio per presentare il progetto del termovalorizzatore di Santa Palomba
«L'inquinamento prodotto da un buon termovalorizzatore è inferiore a quello di una via trafficata di Roma». Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri nel corso della conferenza stampa in Campidoglio per presentare il progetto del termovalorizzatore di Santa Palomba, insieme all’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi, all’amministratore delegato di Acea Fabrizio Palermo, alla responsabile progetti strategici di Acea Ambiente Barbara Maccioni, all'executive vice president e head of business development di Kanadevia Inova Fabio Dinale, e al professore ordinario di Sistemi per l'energia e l'ambiente al Politecnico di Milano Stefano Consonni.
«Le bat (cioè i paramentri europei per garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente, ndr) dicono che le polveri di un termovalorizzatore devono stare tra 2 e 5 milligrammi a metro cubo, il nostro ne fa 1, cioè la metà del limite inferiore delle bat», ha aggiunto il primo cittadino. E per rendere i dati più chiari, ha fatto qualche paragone: un caminetto a legna, per esempio, produce un inquinamento di 4mila milligrammi al metro cubo. Oppure, in un cucchiaino di farina ci sono 3mila milligrammi al metro cubo di polveri. «Restare sotto i 5 milligrammi al metro cubo - spiega Gualtieri - significa inquinare circa 2mila volte meno».
Un altro aspetto tecnico relativo all'inquinamento prodotto dal termovalorizzatore l'ha fornito Dinale, che prima tuttavia ha ribadito i dati sulle polveri illustrati da Gualtieri, sottolineando: «Uno dei grandi miti secondo cui gli impianti di termovalorizzazione producono polveri, è qui sfatato». L'altro riguarda invece le emissioni di CO2: «L'impianto di Santa Palomba produrrà emissioni di anidride carbonica 80 volte in meno di una discarica», specifica.
Un parallelismo calzante visto che, come ricordato dal sindaco, «se noi non facessimo il termovalorizzatore, oggi faremmo la conferenza stampa di presentazione di una discarica da un milione di tonnellate nel territorio di Roma, che durerebbe solo 5 anni. Ne avremmo poi dovute fare sette. Io sarei stato legalmente obbligato, con mia grande difficoltà personale, a farlo. C'erano sanzioni pronte. Una devastazione sociale e ambientale senza precedenti».
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