Taxi, in arrivo nuove licenze: in protesta i sindacati
Aggiornamento: 24 mag 2024
Le licenze verranno messe a bando dal Campidoglio per marzo 2025 e avranno un costo di 70mila euro per ogni nuova autorizzazione
Saranno mille le nuove licenze per gli autisti romani, più 500 stagionali. È quanto prevede il bando del Comune di Roma che dovrebbe essere pubblicato a giugno, e i vincitori proclamati a luglio. Lo ha fatto sapere il sindaco Roberto Gualtieri che ha parlato anche di duemila licenze per gli Ncc, da mettere in strada entro l’8 dicembre dell’Anno Santo, l’inizio del Giubileo.
Il dibattito in Campidoglio
L’amministrazione capitolina sta lavorando per mettere a bando nuove licenze per i taxi. La decisione è stata presa in seguito alla discussione aperta ieri (giovedì 9 maggio) da remoto durante il tavolo permanente Campidoglio-sindacati che ha l’obiettivo di trovare una soluzione alla scarsa disponibilità di taxi nella Capitale.
Le specifiche sulle nuove licenze
Il costo ipotizzato dall’amministrazione capitolina per i vincitori del bando è di 70mila euro per ogni nuova licenza dei taxi. Il bando dovrebbe essere pronto per marzo dell’anno prossimo in modo da consentire l’operatività dei nuovi autisti entro la fatidica data.
L’ultimo concorso per tassisti a Roma è stato fatto 17 anni fa, nel 2006, da Veltroni. Infatti il bando di quest’anno è attesissimo. Non mancano tuttavia le polemiche perché i tassisti sono d’accordo sul fatto che servano meno di mille nuove licenze, ma dal Campidoglio nessuna esitazione.
Le proteste dei sindacati
Le resistenze della categoria non hanno tardato ad arrivare. Nei mesi scorsi la giunta Gualtieri ha avviato un dibattito con le sigle dei tassisti. Le associazioni lamentano, tra le altre cose, che i testi dei decreti attuativi del governo non siano ancora stati condivisi con i sindacati.
Infatti le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria dei taxi hanno proclamato uno sciopero del settore per l’intera giornata del 21 maggio. La decisione è arrivata dopo l’incontro con il ministro delle Imprese e del Made in Italy e una delegazione di rappresentanti della categoria nella giornata del 9 maggio che però non ha prodotto nessun risultato concreto.
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