Talenti: parcheggi e servizi pubblici nelle aree private abbandonate, contrari 4 consiglieri del Pd
- Titty Santoriello Indiano
- 18 gen
- Tempo di lettura: 4 min
Ci sono alcune aree private in prossimità del parco Sannazzaro che saranno trasformate in parcheggi a raso. La giunta territoriale ha avviato questo percorso ma alcuni esponenti della maggioranza non sono d'accordo: «Nessun coinvolgimento della cittadinanza». Il presidente Marchionne: « Invece di avere degli spazi abbandonati, saranno erogati servizi pubblici e saranno cedute gratuitamente delle parti al patrimonio dell'Amministrazione come l'area pedonale di accesso al parco Sannazzaro»

Ci sono alcune aree private in stato di abbandono in prossimità del parco Sannazzaro che saranno trasformate in parcheggi a raso e servizi pubblici per la cittadinanza. Ci troviamo tra viale Jonio e via Nomentana nel quartiere Talenti del III municipio. La giunta territoriale ha proposto un documento - approvato giovedì 16 gennaio dal consiglio - per avviare questo percorso. «Un'operazione urbanistica - dice il presidente del municipio Paolo Marchionne - che serve a riempire dei vuoti e a recuperare alcuni spazi come quello di fronte all'area ludica del parco Sannazzaro o per ampliare il marciapiede in prossimità di via Nomentana». Un intervento che, però, non piace a tutti. Tanto che alcuni consiglieri di maggioranza hanno deciso di non votare in aula il provvedimento contestandolo nel merito e nel metodo.
La proposta dei privati: parcheggi e pensiline fotovoltaiche
Le società proprietarie dello spazio, Ps Iniziative S.r.l e C.e.l.b.a srl, hanno presentato una proposta di «progetto unitario convenzionato» (uno strumento urbanistico del piano regolatore della Capitale, ndr), finalizzata alla realizzazione di tre interventi: il primo è un parcheggio a raso per 35 posti auto, cinque posti con stazione di rifornimento per auto elettriche e con impianto e pensiline, entrambi fotovoltaici, e un' area pubblica attrezzata con rastrelliere per biciclette; il secondo è un parcheggio a raso con pensiline fotovoltaiche per 61 posti auto; il terzo è uno spazio pubblico con panchine «smart», progettato al fine di realizzare un'area di ingresso pedonale al parco Sannazzaro.
Un'area pubblica con panchine e rastrelliere viene ceduta al comune
Queste aree - destinate dal piano regolatore a verde pubblico e servizi pubblici di livello locale - sono complessivamente di 3620 mq. Secondo gli indirizzi del municipio le società proponenti «si impegnano a cedere gratuitamente al patrimonio di Roma» l'area pubblica attrezzata con rastrelliere per biciclette del primo intervento e l'area pubblica attrezzata con panchine «smart» che fa parte del terzo progetto. La proposta - che poi dovrà essere valutata dal dipartimento Urbanistica del Comune ed esaminata dalla consueta conferenza dei servizi - risulta al municipio attenta «al recupero energetico e al rispetto ambientale». Sempre secondo le indicazioni municipali, i proprietari dello spazio dovranno riservare alcuni posti auto alle persone disabili e ai veicoli elettrici. Inoltre le aree che verranno cedute al Comune dovranno prevedere una vegetazione «con essenze tipiche delle quattro stagioni» e dovranno contemplare anche delle rastrelliere per le biciclette. I parcheggi, inoltre, saranno dotati di un sistema di recupero delle acque piovane che, tramite un serbatoio, potrà essere utilizzata per l'irrigazione, per i servizi igienici o per il lavaggio delle auto.
«Nessun coinvolgimento della cittadinanza»
La decisione di giunta, arrivata in consiglio, chiedeva di «promuovere la procedura per l'approvazione del "progetto unitario Convenzionato" e di valutare di pubblico interesse l'intervento». Sebbene il documento abbia ricevuto il parere favorevole del consiglio, alcuni esponenti del partito Democratico hanno deciso di non partecipare alla seduta. «Interventi di natura privata che modificano in maniera sostanziale il territorio e che non vedono il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini e dei comitati di quartiere, non possono vederci favorevoli», hanno dichiarato i consiglieri Dem del III municipio Federica Rampini, Filippo Maria Laguzzi, Giancarlo Cesarei e Nicoletta Funghi.
Le ragioni del «no»
«La commissione tenutasi lo scorso 13 dicembre alla presenza della società che realizzerà il progetto non è stata né pubblicizzata né pubblicata online», hanno poi aggiunto gli esponenti del Pd ribadendo che le commissioni municipali, proprio come quelle capitoline, dovrebbe essere visibili on line senza chiedere alcun link di accesso. «Non abbiamo partecipato alla votazione della delibera che vede la realizzazione di parcheggi a raso che saranno messi a reddito da privati e per i quali la giunta aveva chiesto l'interesse pubblico», hanno proseguito gli esponenti del Pd. Anche perché, ha ribadito Laguzzi a La Capitale, «non è stato interessato né il comitato di quartiere che si occupa del parco né le altre realtà associative nella zona». Per il consigliere «questi sono spazi privati: se c'è il coinvolgimento del municipio come in questo caso e quindi una responsabilità del municipio, ci deve essere anche un ritorno concreto, tangibile per il territorio perché comunque queste società mettono a reddito dei parcheggi».
«Abbiamo voluto dare degli indirizzi al privato»
«E' una piccola operazione urbanistica in cui le aree private abbandonate di via Monte Macereto e quella dell'ex vivaio diventano dei parcheggi che, oltretutto, fanno parte dei servizi pubblici locali come previsto dal piano regolatore», precisa il presidente Marchionne secondo cui il progetto pone «attenzione alla sostenibilità». In sostanza «invece di avere degli spazi liberi - sottolinea il presidente - saranno erogati servizi pubblici e inoltre verranno cedute delle parti al patrimonio dell'Amministrazione come l'area pedonale di accesso al parco Sannazzaro che acquisiamo ovviamente a titolo gratuito. Noi - conclude - abbiamo voluto dare gli indirizzi al privato».
I consiglieri M5s lasciano le vicepresidenze
Una situazione di conflitto nella maggioranza che potrebbe avere delle ripercussioni sul governo del territorio? «Vedremo», ha risposto Laguzzi, «chi ha votato l'atto in aula è andato dritto senza problemi». Quello che al momento è certo è che l'ultimo consiglio ha comportato come conseguenza
le dimissioni « irrevocabili e necessarie» dalla carica di vicepresidenti delle rispettive commissioni da parte dei consiglieri del M5s Dario Quattromani e Marina Battisti. «Abbiamo dovuto constatare la definitiva scomparsa dell’azione fondamentale delle opposizioni all’attuale governo», hanno spiegato. «Le decisioni della giunta Marchionne - hanno poi aggiunto - non tengono conto dei loro interessi ma del vantaggio di pochi e avvengono attraverso modalità inopportune».