Suor Paola è morta, addio alla religiosa tifosissima della Lazio e volto noto di «Quelli che il calcio»
- Redazione La Capitale
- 2 apr
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Volto noto di «Quelli che il calcio», Suor Paola era amata dai tifosi biancocelesti e impegnata nel sociale. Fondatrice dell'Associazione So.Spe., ha dedicato la sua vita ai più deboli. Il cordoglio della Lazio e del mondo politico

Il mondo del calcio e della solidarietà piange la scomparsa di Suor Paola D'Auria, la religiosa che con il suo carisma e la sua passione per la Lazio era diventata un volto noto della televisione italiana. Aveva 77 anni ed era malata da tempo. La sua fama era esplosa grazie al programma Quelli che il calcio, condotto da Fabio Fazio, dove dal 1993 al 2005 fu ospite fissa, vivendo in diretta anche il trionfo dello scudetto biancoceleste nel 2000.
Il cordoglio della Lazio
Subito dopo la notizia della sua scomparsa, la Lazio ha espresso il proprio dolore con una nota ufficiale: «La Lazio, con in testa il presidente Claudio Lotito e la dottoressa Cristina Mezzaroma, partecipa commossa al cordoglio per la scomparsa di Suor Paola D'Auria, fervente religiosa ed orgogliosa ambasciatrice della Lazialità. Mancherà il suo sorriso, ma non cesserà di certo l'umanità dei suoi collaboratori nel proseguire ciò che ha creato».
Suor Paola e il calcio
La figura di Suor Paola divenne familiare agli italiani non solo per la sua fede, ma anche per la sua straordinaria conoscenza del calcio. Grazie a questa passione riuscì a convincere la madre superiore della sua congregazione, le Suore scolastiche francescane di Cristo Re, a partecipare in televisione. «Mi disse: “Sai parlare di calcio e te ne intendi, vai”», raccontava la religiosa.
All'inizio non fu facile: «Il mondo ecclesiastico si è rivoltato, le altre madri generali chiamavano la mia al telefono per dirmi di smetterla. Alla fine si sono aperte tante altre porte, confidando ogni giorno nella Provvidenza». Suor Paola, con il suo modo di comunicare in tv, anticipò di fatto l'epoca dei religiosi influencer, utilizzando la visibilità mediatica per far conoscere i suoi progetti di volontariato.
La missione di Suor Paola
Nata nel 1947 a Roccella Ionica (Reggio Calabria), Suor Paola ha vissuto a Roma fin dall'età di vent'anni. Nel 1998 fondò l'Associazione So.Spe. (Solidarietà e Speranza), impegnata nell'assistenza a ragazze madri, bambini, adolescenti e persone vittime di violenze e povertà. Il suo obiettivo era il recupero sociale e sanitario degli assistiti, compresi i detenuti in cerca di una nuova possibilità.
Tra coloro che furono coinvolti nel suo progetto vi fu anche l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, che inaugurò un'ala della struttura nel quartiere Bravetta e successivamente prestò servizio presso la So.Spe. per lavori socialmente utili. Alemanno insegnava italiano alle mamme straniere e aiutava i bambini a fare i compiti.
Tajani: «Roma perde un'icona»
Oltre ai tifosi biancocelesti, anche il mondo della politica ha reso omaggio a Suor Paola. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha scritto su X: «Una persona buona con un animo gentile. Suor Paola ha rappresentato per tanti bisognosi una fonte di conforto. Oggi la città di Roma perde una sua icona religiosa, volto di carità e speranza. Possa riposare in pace».
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha ricordato il suo impegno: «Ci lascia il suo immenso amore per il prossimo, che lei coltivava occupandosi dei più deboli e sfortunati a cui regalava tutte le sue energie e la sua sincera e concreta testimonianza cristiana. Non la dimenticheremo. E lo faremo aiutando tutti quelli che ne erediteranno il compito di dare accoglienza e calore umano a chi continuerà a presentarsi alla sua porta».