- Redazione La Capitale
Suicidi in carcere, detenuto si impicca a Regina Coeli: i garanti sollecitano
Si tratta del 39esimo suicidio di un detenuto in Italia dall'inizio dell'anno, il secondo a Regina Coeli, il terzo nel Lazio
«Ancora un suicidio in carcere, ancora una volta a Regina Coeli, ancora nella VII sezione. Un uomo di 31 anni in attesa di giudizio ieri sera si è tolto la vita impiccandosi alla porta della cella che condivideva con due compagni». A darne notizia il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, e la Garante delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, Valentina Calderone. Si tratta del 39esimo suicidio di un detenuto in Italia dall'inizio dell'anno, il secondo a Regina Coeli, il terzo nel Lazio.
Regina Coeli, la mobilitazione dei garanti
«Era in "grandissima sorveglianza" per alcuni atti autolesivi, precisano Anastasìa e Calderno ma la sorveglianza, grandissima o no che sia, ormai a Regina Coeli nel turno di notte è affidata a un numero di agenti che si contano sulle dita delle mani». La conta dei detenuti arriva a 1.150 per 628 posti regolamentari effettivamente disponibili, per un tasso di affollamento del 180 per cento, il più alto nel Lazio, tra i più alti in Italia.
«Ribadiamo la nostra ferma convinzione che la VII sezione di Regina Coeli vada immediatamente chiusa, ristrutturata e destinata a una sola delle molte e contrastanti esigenze per cui ora è impropriamente utilizzata».
La speranza dei Garanti è che, con la fine della campagna elettorale per le europee e della stagione della propaganda, si discuta nelle sedi preposte il problema del sovraffollamento, al fine di mettere a punto risposte all'urgente problema chieste dal Presidente della Repubblica tre mesi fa.
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