Stadio Flaminio, aperta la battaglia: la Roma Nuoto minaccia di fare ricorso al Tar
Sul destino dello stadio Flaminio deciderà il Comune che ora ha tutti i documenti in mano

La Roma Nuoto ha deciso di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale contro il Comune di Roma per contestare il procedimento relativo alla riqualificazione dello Stadio Flaminio. Oggetto della polemica il fatto che il Campidoglio, in attesa del progetto di Lotito, non si sia ancora pronunciato su quello presentato ormai da tempo dalla Roma Nuoto. Non è la prima volta che la società denuncia favoritismi dell'amministrazione comunale verso la Lazio.
Stadio Flaminio, l'accusa: «La Lazio non ha rispettato i tempi»
Secondo la società giallorossa, la Lazio non avrebbe rispettato i tempi previsti per la presentazione delle proposte di riqualificazione. I due progetti presentati dalle società coinvolte sono profondamente diversi: mentre la Lazio prevede la costruzione di un guscio esterno alla struttura per alzare le tribune e creare un secondo anello, portando la capienza a poco più di 50mila posti, la proposta della Roma Nuoto è più contenuta e si concentra sulla ristrutturazione degli spalti per una capienza di 7.500 posti.
Il piano giallorosso include inoltre un terreno di gioco per il calcio femminile, una piscina olimpionica da 50 metri, un palaghiaccio e quattro campi da padel.
Tutti i documenti adesso sono in mano al Comune. Con gli studi preliminari e il piano finanziario-economico finalmente a disposizione (il PEF, sviluppato per tutta la durata del periodo della concessione richiesta, ovvero su un orizzonte temporale di 99 anni), sarà avviata la conferenza dei servizi sulla quale si esprimeranno tutte le componenti interessate.
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