Sportello per uomini vittime di violenza in VI municipio, è polemica: l'assessora capitolina: «Intervenga Giorgia Meloni»
- Titty Santoriello Indiano
- 30 giu
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Per Monica Lucarelli la decisione del VI municipio, unico a Roma governato dal centro destra, è «una seconda violenza per le donne».
La replica dell'ente territoriale: «La violenza di genere riguarda anche gli uomini»

Una casa per padri separati e uno sportello per uomini maltrattati: il municipio VI, unico a Roma governato dal centro destra, ha deciso di istituirli già a febbraio scorso con due delibere. Ma ora, mentre le procedure vanno avanti, è scoppiata la polemica in città. Sotto i riflettori è finito in primis lo sportello, coordinato da un equipe di professionisti a titolo gratuito - che dovrebbe aprire prossimamente a Ponte di Nona.
«Una seconda violenza per le donne»
«E' un atto politico e ideologico di gravità estrema, in contrasto con ogni principio di tutela delle donne e in violazione diretta del "libro Bianco" sul contrasto alla violenza maschile contro le donne», è il commento dell'assessora capitolina alle Pari opportunità Monica Lucarelli ricordando che il «libro Bianco» è stato redatto dal dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri e presentato il 25 novembre 2024 dal governo Meloni. L'assessora è preoccupata soprattutto per il principio dell'«alienazine parentale» utilizzato per delegittimare le donne che denunciano violenza e giustificare la sottrazione dei figli. «Il 60 per cento delle donne che iniziano un percorso di uscita dalla violenza subisce una seconda violenza da parte delle istituzioni - in particolare da forze dell'ordine e operatori della giustizia», dice Lucarelli. «Il 32 per cento da parte dei servizi sociali, il 25 per cento da parte del personale sanitario. Spesso - aggiunge - sono proprio gli psicologi territoriali a sminuire la violenza subita, mettendo in dubbio la competenza genitoriale delle madri e rafforzando l'idea, falsa e pericolosa, che i figli vadano sottratti a chi denuncia», spiega ancora l'assessora.
«Ecco perche' questa delibera è inaccettabile» e «deve essere ritirata immediatamente» secondo Lucarelli che si appella alla ministra Eugenia Roccella e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni «che su questo tema hanno più volte mostrato attenzione e sensibilità», conclude Lucarelli.
«Iniziativa assurda»
A chiedere di ritirare il documento del VI municipio c'è anche anche la presidente dell'Assemblea capitolina Svetlana Celli che parla di un documento «basato su presupposti ideologici e privi di fondamento scientifico, come il riferimento all'alienazione parentale». Per Celli «si tratta di un'iniziativa assurda e che contrasta apertamente con le linee guida nazionali sul contrasto alla violenza di genere, rischiando di legittimare narrazioni che colpevolizzano le vittime e indeboliscono le tutele per le donne che denunciano», ha aggiunto la consigliera.
«Tutte queste risorse, umane ed economiche, impiegate per realizzare uno sportello a sostegno degli uomini vittime di violenza, non potevano forse essere utilizzate per istituire finalmente un Centro antiviolenza?», si chiede, poi, la Cgil in una nota che già a febbraio aveva segnalato «l'inadeguatezza della decisione dell'amministrazione del VI municipio».
La replica del VI municipio: «La violenza di genere riguarda anche gli uomini»
«Le fragilità maschili sono spesso taciute per vergogna», aveva dichiarato dopo l'approvazione della delibera il presidente del VI municipio Nicola Franco. Un documento che viene rivendicato oggi, 30 giugno, dall'assessora municipale alle Pari opportunità Chiara Elisabetta Del Guerra. «Il municipio VI delle Torri - ha replicato - è l'unico, a Roma come in Italia, ad avere un centro d'ascolto per gli appartenenti alla comunità Lgbtqi+, di prossime aperture un centro antiviolenza e una casa rifugio per donne vittime di violenza» e ora «con il centro d'ascolto per uomini vittime di violenza, copriamo interamente il senso della "violenza di genere"», ha spiegato l'assessora. Inoltre «il centro d'ascolto sarà totalmente a costo zero per l'Amministrazione, gestito e organizzato dagli assistenti sociali e dagli psicologi del municipio contrariamente alle associazioni e alle cooperative ben pagate dal Comune di Roma, e nulla toglie o toglierà ai centri per le donne, di cui nessuno si sogna di negare la mattanza».
Del Guerrà ha poi risposto alle dichiarazioni dell'assessora Lucarelli: «La 'violenza di genere' riguarda la violenza contro le donne e contro gli uomini: una violenza di 'genere', appunto. Altrimenti si parlerebbe esclusivamente di violenza sulle donne».